FUTURISMO AEROPITTURA



L'aeropittura è una declinazione pittorica del futurismo che nasce già negli anni "dieci", ma che si afferma negli anni successivi la prima guerra mondiale.

Come espressione del mito della macchina e della modernità caratteristico del movimento marinettiano, l'aeropittura manifesta l'entusiasmo per il volo, il dinamismo e la velocità dell'aeroplano.

Il Manifesto

Il primo esempio risale allo scritto di Marinetti L'aeroplano del Papa del 1912.

Le caratteristiche dell'aeropittura e i temi guida si vanno precisando nel corso degli anni venti per trovare infine una codificazione nel Manifesto dell'Aeropittura futurista, pubblicato nel 1931 da Marinetti, Balla, Fortunato Depero, Prampolini, Gerardo Dottori, Benedetta Cappa, Fillia, Tato e Somenzi ma anticipato da F. T. Marinetti nell'articolo della "Gazzetta del popolo" del 22 settembre 1929 dal titolo Prospettive di volo.

Marinetti, anche a seguito della frequentazione con Mino Somenzi, aveva tratto ispirazione per il manifesto dell'aeropittura dopo un lungo volo in idrovolante sul Golfo della Spezia.

Uno dei manifesti più significativi fu firmato da Enrico Prampolini, nel quale l'aeropittura viene descritta come uno strumento essenziale per soddisfare il desiderio latente di vivere le forze occulte dell'idealismo cosmico.


Archivio dei Manifesti del priodo fascita che non hanno firma.

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