ALFA ROMEO DESIGN


L'Alfa Romeo è un'azienda italiana nota per la produzione di vetture dal carattere sportivo.

Fondata il 24 giugno 1910 a Milano come A.L.F.A. (acronimo di "Anonima Lombarda Fabbrica Automobili"), nel 1918 cambiò nome in "Alfa Romeo" in seguito all'acquisizione del controllo della società da parte di Nicola Romeo

L'Alfa Romeo appartenne all'Istituto per la Ricostruzione Industriale dal 1933 al 1986, quando fu venduta al gruppo Fiat, prima di diventare nel 2014 un marchio di Fiat Chrysler Automobiles e dal 2021 della società Stellantis.

Durante la sua esistenza, la casa ha realizzato vetture da strada e concept car che hanno segnato la storia del design dell'industria automobilistica italiana.[8] Dal punto di vista tecnologico l'Alfa Romeo è considerata tra le case più all'avanguardia del panorama automobilistico mondiale grazie alle innovazioni che hanno esordito sulle sue vetture.

Oltre alle autovetture, l'Alfa Romeo ha anche prodotto veicoli commerciali, materiale rotabile, mezzi pubblici, motori marini e aeronautici. All'inizio degli anni settanta, al culmine della capacità manifatturiera, la forza lavoro sfiorava i 29 000 dipendenti distribuiti nei tre stabilimenti produttivi dell'epoca (Portello, Arese e Pomigliano d'Arco).

La casa del Biscione ha partecipato con successo a differenti categorie di competizioni automobilistiche. Nel 1925 ha vinto il primo campionato del mondo di automobilismo organizzato nella storia, mentre nel 1950 e nel 1951 ha conquistato le prime due edizioni del Campionato mondiale di Formula 1.

Nel 1975 e nel 1977 si è invece aggiudicata il Campionato del mondo sportprototipi.

La Scuderia Ferrari ha esordito nelle competizioni a bordo di vetture Alfa Romeo.

Gli anni venti e trenta

La situazione finanziaria peggiorò con il fallimento nel 1921 della Banca Italiana di Sconto, che fu rilevata dalla Banca d'Italia attraverso la Banca Nazionale di Credito.

La conseguenza fu che l'Alfa Romeo divenne di fatto controllata dallo Stato anche dal punto di vista amministrativo.

Nel 1925 la Banca Nazionale di Credito estromise Romeo.

L'appannamento del marchio fu mitigato dai successi nelle competizioni, e in particolare dal trionfo dell'Alfa Romeo P2 nel primo campionato del mondo di automobilismo organizzato nella storia (1925).

Con Vittorio Jano alla guida tecnica della società, per l'Alfa Romeo iniziò un periodo di grandi successi sportivi e di avanzamenti tecnologici che avrebbero portato al rilancio dell'azienda e alla fama internazionale.

La situazione finanziaria continuò però a peggiorare e venne ventilata l'ipotesi di chiusura, intervenne però Benito Mussolini: poiché riteneva che le vittorie dell'Alfa Romeo dessero prestigio all'Italia decise di evitarne la chiusura.

Nonostante i successi sportivi, la situazione finanziaria dell'Alfa Romeo continuò a essere critica, anche per la grande crisi economica del 1929.

Nel 1933 il governo decise di rilevare le quote dell'Alfa Romeo possedute dalle banche acquisendo ufficialmente il controllo dell'azienda che diventò pertanto statale. 

Mussolini decise, attraverso l'IRI, di andare contro l'opinione di alcuni membri del governo che propendevano per la chiusura e diede a Ugo Gobbato l'incarico di riorganizzare l'Alfa Romeo da un punto di vista sia finanziario che produttivo.

Il salvataggio dell'Alfa Romeo fu ottenuto grazie al lavoro compiuto da Jano e Gobbato e gli anni precedenti la seconda guerra mondiale furono caratterizzati da modelli potenti, contraddistinti da una linea elegante.

In particolare, i tre modelli che negli anni trenta fecero dell'Alfa Romeo un marchio famoso in tutto il mondo anche per le auto da strada furono la 6C 1500, l'8C 2300 e la 8C 2900.

Questa fama mondiale si consolidò grazie anche alle gare e ai piloti che ottennero successi rilevanti.

Nel 1933 Gobbato ritirò l'Alfa Romeo dalla partecipazione diretta alle competizioni, cedendo le sue vetture alla Scuderia Ferrari.


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