La tragica distruzione delle Navi di Nemi: incendio doloso dei Tedeschi o bombardamento degli Alleati?

La tragica distruzione delle Navi di Nemi: incendio doloso dei Tedeschi o bombardamento degli Alleati?


Un giallo storico che si tinge di tragedia: le Navi di Nemi, gioielli dell'archeologia romana, inghiottite dalle fiamme nel 1944.

Nella notte tra il 31 maggio e il 1° giugno 1944, un incendio di vaste proporzioni devastò il Museo delle Navi Romane di Nemi, distruggendo irrimediabilmente le due imbarcazioni imperiali. Le cause del rogo rimangono avvolte nel mistero e oggetto di dibattito ancora oggi, a distanza di quasi ottant'anni.

Le due ipotesi principali:

  • Incendio doloso: Secondo la versione ufficiale sostenuta per decenni, l'incendio sarebbe stato appiccato dai soldati tedeschi in ritirata, come atto di vendetta o per evitare che le navi cadessero nelle mani degli Alleati. A supporto di questa tesi, si citano la presenza di una batteria di artiglieria tedesca nei pressi del museo nei giorni precedenti, il danneggiamento volontario di altri reperti archeologici e il mancato utilizzo dei sistemi antincendio.
  • Bombardamento alleato: Ricerche e analisi condotte negli ultimi anni hanno portato a riconsiderare la dinamica degli eventi. La concomitanza dell'incendio con un intenso bombardamento anglo-americano della zona suggerisce che le bombe incendiarie potrebbero aver innescato il rogo. Inoltre, l'allontanamento dei custodi e delle loro famiglie dai tedeschi prima del bombardamento rafforza l'ipotesi di un incendio accidentale.

Per comodità riportiamo la voce da Wikipedia:

... Nella notte fra il 31 maggio e il 1º giugno 1944, un violento incendio devasta il museo, distruggendo le navi: si salva solo quanto portato in precedenza a Roma. Viene istituita una Commissione per accertare le cause del rogo di cui fanno parte architetti, ingegneri, il comandante dei vigili del fuoco e un esperto di artiglieria. I custodi, testimoni diretti degli avvenimenti, riferiscono che nei giorni precedenti una batteria di artiglieria tedesca composta da quattro cannoni si era posizionata nei pressi dell'edificio; i soldati si erano sistemati all'interno del museo, allontanando i custodi e le loro famiglie.

Nei giorni seguenti, l'aviazione anglo-americana aveva bombardato la zona, provocando qualche danno alle strutture ma nessun incendio. I bombardamenti si erano ripetuti anche la mattina del 31 maggio ed in serata si era svolto un furioso cannoneggiamento della zona, terminato alle ore 20:15 circa. Un'ora più tardi il custode notava un lume vagare all'interno dell'edificio.

(..il bagliore fu poi considerato una prova che quella sera i tedeschi si stessero muovendo nell'oscurità dell'edificio con l'intento di dar fuoco alle navi .. (dalle ultime indagini non è attendibile questa versione. Nel libro “L’incendio delle Navi di Nemi” gli autori Flavio Altamura e Stefano Paolucci – basato su un'analisi rigorosa delle fonti, si fa chiarezza su quello che successe in quei tragici giorni della Seconda Guerra Mondiale. Conclude che l'incendio fu causato dalle scintille provocate dai colpi Alleati)

Alle ventidue, quasi due ore dopo il termine del cannoneggiamento, era divampato l'incendio, che aveva assunto immediatamente vaste proporzioni....

Elementi a favore dell'ipotesi del bombardamento:

  • Testimonianze di alcuni abitanti di Nemi che affermano di aver visto aerei alleati sganciare bombe incendiarie la sera del 31 maggio.
  • Analisi dei danni al museo, compatibili con un bombardamento (Come dalle foto storiche allegate al presente Articolo).
  • Ritrovamento di resti di bombe incendiarie inesplose nell'area circostante.

Dalle ricostruzioni storiche alle nuove ipotesi: un dibattito acceso per restituire la verità a un patrimonio inestimabile.

La responsabilità della distruzione delle Navi di Nemi rimane incerta. La versione ufficiale dell'incendio doloso per mano tedesca è stata messa in discussione da recenti studi, che propendono per un'origine accidentale causata dai bombardamenti alleati.

E' importante ricordare che la perdita delle Navi di Nemi rappresenta, indipendete dalla causa dell'Incendio, una tragedia immensa per il patrimonio archeologico mondiale.

Architetto Luigi de Marchi

Le due imbarcazioni imperiali erano uniche nel loro genere e offrivano una preziosa testimonianza della tecnica navale romana. La loro distruzione è un monito a preservare e valorizzare la cultura del nostro passato.

Note:

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Redazione dell'Osservatorio Nazionale dei Beni Culturali




Pubblicato da culturalword
In data: 18-03-2024
Categoria: News
Location: Lazio

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