Giunta Centrale per gli Studi Storici, Roma (RM)


Sulla nascita della Giunta influiscono senz’altro le dinamiche di centralizzazione e controllo che segnano la politica culturale del regime fascista. Per quello che riguarda in particolare il settore degli studi storici è stato rilevata la dialettica tra l’impostazione di Gentile e quella di De Vecchi di Val Cismon e in questo ambito si può dire che abbia prevalso la posizione del secondo che con le tre cariche ricoperte contemporaneamente a metà degli anni ’30 riesce a plasmare la vita degli Istituti storici secondo la sua visione: mentre è presidente della Giunta oltre che dell’Istituto del Risorgimento e ministro dell’Educazione nazionale promuove infatti due decreti che mutano il carattere di mediazione che connotava il r.d. 20 luglio 1934 n.1226 con il quale era stata istituita la Giunta centrale per gli studi storici. I due decreti (107 e 109 del 25 febbraio 1935 aumentano il potere di controllo della Giunta a scapito degli Istituti storici e delle Deputazioni superando il mero compito di coordinamento del provvedimento istitutivo: i primi sono classificati come organi della Giunta e poi “tutte” le istituzioni operanti nelle ricerche e negli studi storici ne divengono dipendenti.

Alla Giunta poi viene attribuita la rappresentanza italiana nel Comitato internazionale di scienze storiche, superando così l’apposito Comitato istituito con il R.D. 3218 del 15 novembre 1928. Oltre al presidente De Vecchi, fanno parte della prima Giunta Gioacchino Volpe, Annibale Alberti, Francesco Salata, Emilio Re.

L’opera di irreggimentazione del settore passa per due provvedimenti: il Regolamento per le Deputazioni (che vennero uniformate come organi periferici della Giunta perdendo ogni specifica autonomia e caratterizzazione) e il riordinamento previsto dal RDL 770 del 29 aprile 1937. Con esso veniva nominato Vicepresidente Francesco Ercole e allargata la composizione della Giunta in cui entrano anche Giuseppe Cardinali, Pericle Ducati, Pietro Fedele, Carlo Galassi Paluzzi, Alberto M. Ghisalberti, Roberto Paribeni e Raffaello Morghen, dal 1942 con funzioni di segretario generale.


L’attività del periodo che precede la seconda guerra mondiale si sviluppa essenzialmente nella realizzazione dl progetto della Bibliografia storica nazionale, il cui primo volume è relativo al 1939, e nelle relazioni con il Comitato internazionale di scienze storiche, sia per quanto riguarda la partecipazione ai congressi che alla International Bibliography of Historical Sciences. Nel corso del Congresso di Zurigo del 1938, Volpe venne inserito nel Bureau del Comitato internazionale riuscendo anche a far programmare il Congresso del 1943 a Roma. Va anche ricordato che tra il 1935 e il 1942 la Giunta curò, con la direzione di Volpe, anche la pubblicazione della Rivista storica italiana.

 



Giunta Centrale per gli Studi Storici
Indirizzo: Via Michelangelo Caetani, 32, 00186
Roma (RM)
Telefono: 06 6880 5209
Sito: https://www.gcss.it/

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