Il quadrato di Sator

Il quadrato di Sator

IL QUADRATO DI SATOR è una ricorrente iscrizione latina, in forma di quadrato magico, composta dalle cinque seguenti parole: SATOR, AREPO, TENET, OPERA, ROTAS. La loro giustapposizione, dà luogo a un palindromo: una frase identica se letta da sinistra a destra o viceversa.

Il curioso quadrato magico è visibile su un numero sorprendentemente vasto di reperti archeologici, sparsi un po' ovunque in Europa.
L'esemplare più antico e celebre è quello rinvenuto nel 1925 durante gli scavi di Pompei, inciso prima dell'eruzione del 79 d.C. su una colonna della casa di Publio Paquio Proculo. 

Difficile stabilire il significato letterale della frase composta dalle cinque parole, dal momento che il termine AREPO non è strettamente latino. 
Una interpretazione considera Arepo come nome proprio, da cui il significato diviene: Arepo, il seminatore, tiene con maestria l'aratro.

Se invece rotas si rifacesse alle ruote celesti, potrebbe essere letto come "il Creatore delle terre tiene, cioè governa, le ruote celesti". Il concetto della unicità del mondo immanente con quello trascendente, identificato anche dalla forma a croce del "tenet", forma che esprime simbolicamente l'unione del cielo e della terra.

Viceversa, se si leggesse il palindromo cambiando verso di percorrenza alla fine di ogni riga o di ogni colonna, si otterrebbe la frase "sator opera tenet arepo rotas", in cui il termine Sator indicherebbe il seminatore, arepo rappresenterebbe una contrazione di areopago (nel significato di tribunale supremo), e il palindromo potrebbe essere tradotto con: “Il seminatore decide i suoi lavori quotidiani, ma il tribunale supremo decide il suo destino”; tale interpretazione attribuirebbe pertanto un significato morale al quadrato magico secondo cui: “L'uomo decide le sue azioni quotidiane, ma soltanto Dio decide il suo destino”.

Data la molteciplità dei possibili significati, il quadrato di Sator si potrebbe intendere come un anagramma contenente volutamente più chiavi di lettura che si rivelavano differentemente a seconda del livello di conoscenza e profondità del lettore. Il lettore meno colto si sarebbe fermato alla lettura letterale e forse avrebbe afferrato i significati simbolici abbastanza comuni nel mondo antico, come i quattro elementi pitagorici, traendo la lettura, riga per riga: "Il seminatore, tiene, la falce, le opere agricole, le ruote". Una persona più acuta avrebbe compreso l’anfibologia e le avrebbe trasferite dalla sfera terrestre a quella celeste, cogliendo il legame tra seminatore agricolo e Seminatore celeste, scorgendo la lettura, riga per riga,: "Il Creatore, tiene, il Grande Carro, le costellazioni, le stelle". Chi fosse dotato poi di cultura, sia letteraria che filosofica, avrebbe intuito la chiave di interpretazione bustrofedica ricca di metafore, traendo lettura, riga per riga: "Dio, si prende cura, del Creato, come l’uomo si prende cura, dei suoi campi".




Pubblicato da CHO.earth
In data: 27-04-2019
Categoria: Archeologia
Location: Tutta Italia

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