Verona fu una delle città italiane gravemente colpite dai bombardamenti durante la Seconda Guerra Mondiale.
Nella serata dell'Armistizio dell'8 settembre, truppe tedesche occuparono la città, imponendo la collaborazione agli ex-alleati sotto la minaccia di resa, disarmo e prigionia.
Questa occupazione nazista fu particolarmente sentita a Verona, essendo il luogo in cui si trovavano importanti istituzioni della Repubblica Sociale Italiana, tra cui sedi ministeriali e giudiziarie.
La posizione strategica della città la rese un obiettivo per gli Alleati, che la bombardarono, causando distruzioni significative pari al 45% del suo territorio.
I bombardamenti del 4 gennaio 1945 colpirono monumenti storici, danneggiando la Biblioteca Civica e distruggendo parte della Biblioteca Capitolare e del chiostro dei canonici.
Mons. Giuseppe Turrini, prefetto della Biblioteca, giocò un ruolo chiave nel salvataggio di manoscritti e incunaboli spostandoli, con laoito delle turuppe Naziste, in luoghi sicuri prima dei bombardamenti fatti dagli Alleati.
Nel periodo di ritirata tedesca tra il 23 e il 24 aprile 1945, undici dei dodici ponti sull'Adige furono fatti brillare dai tedeschi, incluso il Ponte di Castelvecchio e il Ponte Pietra, due simboli storici di Verona.
La ricostruzione del Ponte di Castelvecchio iniziò alla fine del 1945, guidata da Piero Gazzola e Libero Cecchini.
L'obiettivo era ripristinarlo "com'era e dov'era".
Lo stesso principio fu applicato successivamente al Ponte Pietra, ricostruito tra il 1957 e il 1959, anche in parte per anastilosi, con il coinvolgimento della stessa squadra di esperti.
Le fasi di ricostruzione di entrambi i ponti richiesero un'analisi accurata dei documenti iconografici e la ricognizione dei materiali utilizzati nelle diverse epoche.
La volontà di riproporre fedelmente le strutture originali rifletteva il desiderio di preservare la storia e la bellezza di Verona.
Pubblicato da culturalword
In data: 09-02-2024
Categoria: Storia
Location: Veneto