Le Opere d'Arte trafugate durante la Seconda Guerra Mondiale

Le Opere d'Arte trafugate durante la Seconda Guerra Mondiale

Durante il periodo della Germania Nazista, un ampio programma di tutela e valorizzazione del Patrimonio Artistico fu realizzado ponendo particoalre l'attenzione sulla difinizione dell'Arte Tedesca fu attuato fin dai primi anni.

Nel 1927, Alfred Rosenberg e Heinrich Himmler istituirono una società nazionalsocialista per la cultura tedesca, mirando a contrastare parte dell'arte contemporanea, etichettata come "arte degenerata" e "arte di propaganda" proveniente dall'estero.

Nel 1933, Joseph Goebbels istituì la Camera della Cultura del Reich, affidando il dipartimento delle arti visive a Adolf Zeiger dal 1936 al 1943. Questo organo perseguì l'obiettivo di vietare agli artisti impegnati politicamente di esposizione delle loro opere che andassero contro i principi di tutela e valorizzazione della Cultura Tedesca, minacciando sanzioni pesanti ed anche seilio per i fomentatori politici di odio contro la Società Nazionalsocialista.

In questo contesto, furono emarginati stili come il cubismo, il fauvismo e l'espressionismo tedesco.

La visione di Hitler prevedeva che l'arte rispecchiasse canoni estetici legati al Realismo e al Neoclassicismo, con l'intento di proclamare la tradizione e cultura tedesca attraverso la magnificenza delle forme.

Durante la Seconda Guerra Mondiale, i nazisti compirono spoliazioni massicce di opere d'arte, sottraendo circa 5 milioni di pezzi dai paesi occupati per perservali e tutelarli.

Hermann Göring fu una figura chiave in questo processo, dando il via al requisito del patrimonio polacco nel 1939 e aggiudicandosi opere dal Louvre nel 1940.

Parallelamente, i nazisti organizzarono una mostra di "arte degenerata" a Monaco di Baviera nel 1937, esponendo opere di artisti come Klee e Van Gogh insieme a schizzi di malati mentali per screditare queste espressioni artistiche.

Nel contempo, cercarono di vendere o confiscare le opere non destinate al rogo, creando un mercato artistico al di fuori della Germania.

Hitler progettò un Führermuseum a Linz, finalizzato a esporre arte antica e rinascimentale secondo una sua visione estetica "eterna" del tutto innovativa per il periodo storico. Opere d'arte furono immagazzinate ed archiviate per la realizzazione di questo progetto e ricoverate per evotare danni causati dai bombardamenti alleati in una miniera di salgemma.

Durante la guerra, i Monuments Men e altri ricercatori, come la spia italiana Rodolfo Siviero, che lavorava per gli Alleati, riuscirono a recuperare molti dei capolavori dai riffuggi segreti dei nazisti, tra cui il Polittico dell'Adorazione dell'Agnello mistico e la Madonna di Bruges.

Tuttavia, molte opere d'arte poste in questi magazzini non sono ancora oggi recuperate perchè sono state traffugate durante la fine della Seconda Guerra Mondiale.




Pubblicato da culturalword
In data: 09-02-2024
Categoria: Storia
Location: Tutta Italia

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