Museo del Cenacolo Vinciano, Milano (MI)


Leonardo da Vinci ha dipinto l’Ultima Cena su una parete nel Refettorio del convento di Santa Maria delle Grazie per volere di Ludovico il Moro, in un arco di tempo che va dal 1494 al 1497.

L’artista, malgrado si trattasse di pittura su muro, non si è affidato alla tradizionale quanto resistente tecnica dell’affresco, che impone una veloce stesura del colore sull’intonaco ancora umido, ma ha voluto sperimentare un metodo che gli consentiva di intervenire sull’intonaco asciutto e, quindi, di poter tornare a più riprese sull’opera curandone ogni minimo particolare. Purtroppo le intuizioni di Leonardo si rivelarono sbagliate e ben presto, per un’ infelice concomitanza di cause, la pittura cominciò a deteriorarsi.

Nel corso dei secoli, di conseguenza, si susseguirono molti restauri per tentare di salvare il capolavoro. Nel 1999, dopo oltre vent’anni di lavoro, si è concluso l’ultimo intervento conservativo che, grazie alla rimozione di tante ridipinture, ha riportato in luce quanto restava delle stesure originali.

Milano
In Lombardia tra i siti riconosciuti dall’UNESCO “Patrimonio dell’umanità” troviamo Milano con il complesso della Chiesa e Convento Domenicano di Santa Maria delle Grazie e uno dei dipinti più celebri al mondo: l’Ultima Cena di Leonardo da Vinci, due capolavori assoluti a livello mondiale. Il complesso è stato inserito nella lista del Patrimonio Unesco nel 1980, testimoniando una cultura ricca di valori da trasmettere all’umanità, che gravita proprio attorno al capoluogo di regione.

Cenacolo, dalla parola latina Coenaculum, indicava di per sé il luogo dove si cenava, ma più generalmente designava il piano superiore della casa dove si accedeva tramite le scale. Secondo l'uso degli antichi Romani era una stanza sempre piuttosto grande e serviva per la coena che era il pasto principale della giornata, al quale prendevano parte tutti i famigliari e gli ospiti eventualmente presenti.

Nel contesto della narrazione evangelica si intende il piano superiore della casa perché traduce la corrispondente parola greca á¼€νάγαιον, anágaíon (cfr Vangelo secondo Marco 14,15; Vangelo secondo Luca 22,12) che indica, appunto, la parte superiore ed ospitale della casa. Con tale termine si indica generalmente il luogo di Gerusalemme dove Gesù consumò con gli Apostoli l'Ultima Cena della sua vita terrena, prima di morire in Croce. In seguito vi si riunirono gli Apostoli dopo la Risurrezione di Gesù (cfr Vangelo secondo Giovanni 20,19-29) e nella Pentecoste (cfr. Atti degli Apostoli 2,1-4).

Documenti attestano che proprio nella seconda metà del IV secolo la chiesa sia stata rifatta o restaurata dal vescovo di Gerusalemme, Giovanni II (386-417). Da allora fu chiamata la "Santa Sion". Vi si veneravano alcune preziose reliquie della Passione, e vi si celebrava la memoria San Giacomo e del re Davide, la cui tomba era venerata sotto il Cenacolo.

Da questo significato si è passati a una denominazione topografica, chiamando "Monte Sion" la parte Sud del colle occidentale, su cui sorge il Cenacolo. Si trattava di un edificio con ampie sale, articolato su due piani:

  • la zona a pian terreno era usata per le preghiere e per le riunioni comunitarie
  • la zona al piano superiore era adibita per consumare i pasti


Museo del Cenacolo Vinciano
Indirizzo: Piazza di Santa Maria delle Grazie, 2, 20123
Milano (MI)
Telefono: 02 9280 0360
Sito: http://www.cenacolo.it/

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