Borgo di Travnik - Virtual Tour 360°, Travnik (Bosna i Hercegovina)


Travnik è un comune bosniaco di trentamila abitanti situato nella Bosnia Centrale che è diventato famoso nel mondo per aver dato i natali al Premio Nobel per la letteratura Ivo Andric.

Proprio qui, lo scrittore bosniaco vi ambientò il romanzo “la cronaca di Travnik”:  la storia di due consoli, uno francese e l’altro austriaco, che in epoca napoleonica si trovarono a vivere all’improvviso e tra mille difficoltà in questo luogo disperso dei Balcani.

Storicamente, la città è sempre stata considerata importante, dal punto di vista politico, a causa della sua posizione geografica strategica.

Travnik, infatti, dista un’ottantina di chilometri da Sarajevo e si trova incastonata nella stretta valle del fiume Lašva incorniciata dai monti Vlasic a nord e Vilenica a sud.

La Travnik attuale è molto più accogliente di quella che traspare nella descrizione del famoso libro di Andric.

Visitare questa città, consente di immergersi nella classica atmosfera della provincia bosniaca, meno appariscente (e turistica) ma altrettanto interessante rispetto a quella che si respira nella cosmopolita Sarajevo.

Clicca per vederne un video, in lingua locale, realizzato da N1 che mette in risalto i luoghi più interessati di questa città.

Travnik può rivelarsi una piacevole sosta per quei turisti che transitano da Sarajevo verso Jaice. Senza tralasciare il fatto che anche il circondario meriterebbe di essere scoperto. Ed in particolare: 

  • Guca Gora: famosa per un grande monastero cattolico citato anche da Ivo Andric;
  • Prusac: piccolo villaggio da cui parte il più grande pellegrinaggio mussulmano d’Europa;
  • Vlasic: una rinomata località sciistica della zona.

In passato, Travnik fu, per molti anni, una città molto importante per la storia del paese e dell’Impero Ottomano. Durante l’occupazione dei turchi, la città divenne la residenza dei visir (i governatori dell’impero).

Nel' 800, arrivarono a Travnik anche i rappresentanti di Francia e Austria. E fu proprio in questo periodo che la città divenne il più importante centro diplomatico della Bosnia. Ma non solo. Questa cittadina ebbe una rapida crescita economica che le consentì di diventare un punto di riferimento privilegiato per gli scambi commerciali e le produzioni di legno e tessuti.

Travnik attraversò un periodo di grande celebrità anche durante il dominio dell’Impero Austro-Ungarico sotto il quale tutta l'area si diede una marcata impronta industriale.

 

Cosa vedere a Travnik

La Šarena Džamija (letteralmente “la moschea colorata”) si trova in centro, alla fine del viale Bosanska, non distante da una accogliente zona pedonale ricca di ristoranti affaciati sul fiume.

Questa moschea, dalle affascinanti arcate, deve il suo nome ai numerosi affreschi che la decorano esternamente rappresentando motivi floreali, alberi stilizzati, grappoli d’uva blu e amaranto.

La moschea, come molti edifici ottomani, unisce il sacro al profano.  Al primo piano, infatti, si trova la moschea con le sale dedicate alla preghiera, mentre al piano inferiore si sviluppa un piccolo bazar (detto bezistan) che si affaccia direttamente sulla strada principale.

Alle spalle della moschea si trova un sottopassaggio pedonale che attraversa la strada statale M5 e consente di raggiungere le rovine della fortezza, posta vicino il settecentesco campanile e due pittoresche moschee.

La fortezza, visibile da ogni parte della città, fu costruita tra la fine del XIV e gli inizi del XV secolo, per essere poi ampliata durante la dominazione ottomana divenendo una vera e propria roccaforte difensiva tra le più grandi di tutta la Bosnia.

Superato l’alto ponte in pietra, si accede al maniero vero e proprio dove è possibile fare una bella passeggiata di bastione in bastione. Solo su prenotazione, invece, è possibile accedere al mastio centrale che ospita un piccolo museo storico composto da poche stanze.

Dalla fortezza si può ammirare un bel panorama nel quale spiccano le tre moschee cittadine con gli alti minareti che si elevano sopra le case circostanti alla Stari Grad (letteralmente “città vecchia”).

Nella Stari Grad non vi sono luoghi di particolare interesse. Il solo passeggiare per le strette e pendenti viuzze può esserne il motivo per una fugace cappatina in cerca di pace e tranquillità. In altre parole, un'autentico "salto nel passato" volto a ritrovare gli usi e le tradizioni di un tempo o, semplicemente, per scorgere angoli tanto belli quanto pittoreschi.

Scendendo, poco a poco, dalla città vecchia, si incontra il fiume Šumec e quel tratto, attraversato da alcuni ponticelli in pietra, chiamato Plava Voda (in italiano “acqua blu”) che deve il suo nome alla limpidezza delle sue acque.

Lungo i suoi approssimativi 350 metri, si affacciano anche alcuni negozi, bar e qulache ristorante tipico. 

Clicca per guardare, su Youtube, un video su questo caratteristico "angolo cittadino"!

Travnik fu sede della più antica scuola coranica, nonché sede del Visir ovvero l’autorità politica e religiosa durante la dominazione turca.

Di questo periodo, in città vi è rimasta qualche traccia. Ovvero le turbe del Visir: le tombe tradizionali coperte da una sorta di gazebo in pietra e decorato.

Una delle più importanti tombe si trova lungo il viale principale, di fronte all’hotel Lipa. La si riconosce per le complesse e variopinte decorazioni sulle volte e i capitelli scolpiti in stile neomoresco.

Per scoprire, invece, i “luoghi cari" a Ivo Andric, bisogna spostarsi in Ulica Zenjak. Qua e’ ancora visibile la sua casa natale che, dal 1974, è diventata anche museo.

Nelle stanze della casa si possono ammirare i ritratti di Pierre David ovvero il console francese a cui si ispirò per creare il protagonista (Jean Daville) del libro. Ma non solo. All’interno, vi è anche un’ampia collezione dei testi e dei libri dello scrittore bosniaco, tra i quali la prima edizione del 1945 del suo famoso romanzo.

Clicca per vedere un servizio (in italiano) realizzato da Euronews e dedicato a questo famoso scrittore bosniaco.

“In fondo al mercato di Travnik, sotto la sorgente fresca e gorgogliante del fiume Šumec, è sempre esistito, da che mondo è mondo, il piccolo Caffè di Lutvo. Ormai neanche gli anziani ricordano Lutvo, il suo proprietario; da almeno cento anni egli riposa in uno dei cimiteri intorno alla città. Tuttavia si va sempre a “prendere un caffè da Lutvo”

Il caffe’ Lutvo, citato anche in questo passo del famoso romanzo di Ivo Andric, è un altro dei luoghi assolutamente da visitare in città. Vale la pena entarci per respirare un’aria di un "tempo oramai passato" o, anche semplicemente, per una pausa rigenerante mangiando qulacosa di tipico o magari, anche solo, sorseggiando il rinomato caffè Lutvo (sostanzialmente un caffè turco) da abbinare, rigorosamente, ad un Lokum (un dolcetto tipico).

 

Virtual Walking tour

Il periodo migliore per visitare questa regione della Bosnia rimane senza dubbio il periodo primaverile, quando il clima si fa decisamente più mite rispetto il rigido inverno continentale balcanico in cui le temperature scendono sotto lo zero per diversi mesi dell’anno e le precipitazioni sono prevalentemente nevose a causa di una temperatura che può scendere anche sino a meno dieci nelle ore notturne.

Nell’attesa di programmare un viaggio alla scoperta di Travnik, vi anticipiamo un suo “virtual walking tour” tutto da scoprire . Clicca!

 

Mappa:

 

 



Borgo di Travnik - Virtual Tour 360°
Indirizzo: Hadži Ali-bega Hasanpašia, 72270
Travnik (Bosna i Hercegovina)
Telefono: +387 30 511-588
Sito: https://tobosnia.com/travnik/

Location inserita da Marco Cadelli nella categoria Luogo di interesse turistico in Estero
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Video: Borgo di Travnik - Virtual Tour 360°


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