Gangi - Virtual Tour 360°, Palermo (PA)


La cittadina fa parte del circuito dei borghi più belli d'Italia ed è stata proclamata "Borgo dei borghi 2014".

Nel territorio di Gangi i ritrovamenti più antichi risalgono alla età del bronzo antica, nell'epoca caratterizzata dalla cultura di Castelluccio, come testimoniato da necropoli costituite da tombe a grotticella rinvenute nel sito di Serra del Vento e nelle contrade Regiovanni e Zappaiello, a circa dieci chilometri dall'attuale centro abitato.

A lungo fu identificata con la leggendaria città cretese di Engyon. Accreditati eruditi, studiosi di ieri e di oggi collocano Engio proprio dalle parti di Gangi (località di Gangivecchio o di Monte Alburchia). Alcune evidenze archeologiche appaiono confermare ciò.

Un'accreditata storiografia, di lunga data, scrive della distruzione del paese avvenuta nel 1299 per opera di Federico III durante la guerra dei Vespri.

Fu ricostruita su un monte vicino: il Marone. I primi documenti storiografici attestano l'esistenza di Gangi (allora ubicata nel sito originario di contrada Gangivecchio) nel XII secolo.

Fu poi compresa nei possedimenti della contea di Geraci: nel 1195 Enrico VI di Svevia, che nell'anno precedente aveva sottomesso la Sicilia e ne era stato incoronato re, assegnò alla famiglia de Craon, nella persona della contessa Guerrera, le divise pertinenti alla contea, i cui confini furono definiti includendo il territorio di Gangi.

Dal XIII secolo la contea di Geraci passò sotto la dominazione dei nobili Ventimiglia.

Dalla fine del XV secolo, Gangi, come il resto della Sicilia ormai parte dell'Impero spagnolo, fu soggetta all'Inquisizione. Qui fu torturato e giustiziato il priore dei benedettini di Gangivecchio.

A metà del XVI secolo i censimenti e i riveli indicano un numero di circa 4 000 abitanti, un migliaio di abitazioni e altrettanti nuclei familiari.

Nel 1572 circa fu fondata la compagnia dei Bianchi che accoglieva gli elementi socialmente ed economicamente più in vista della società gangitana.

Nel 1625 un esponente della famiglia Graffeo Maniaci, acquistò dai Ventimiglia il territorio di Gangi, ottenendo nel 1629 il titolo di Principe di Gangi per concessione di Filippo IV di Spagna. Il titolo rimase ai Graffeo fino al 1652, quando passò per dote matrimoniale al principe di Valguarnera, la cui casata conservò il titolo fino al XIX secolo.

Nel Settecento furono fondate delle Accademie. La più nota fu quella degli Industriosi interna al mondo massonico.

Fu costruita la Chiesa della Badia annessa al monastero delle benedettine su progetto di don Cataldo La Punzina arciprete della Chiesa di San Nicolò. Dal punto di vista socio-economico si comincia a diffondere l'enfiteusi riguardante anche alcune terre della chiesa.

Il 1º gennaio 1926 il prefetto Cesare Mori compì quella che probabilmente fu la sua più famosa azione, e cioè quello che viene ricordato come l'assedio di Gangi, roccaforte di numerosi gruppi criminali. Con numerosi uomini dei Carabinieri e della Polizia fece rastrellare il paese casa per casa, arrestando banditi, mafiosi e latitanti vari.

I metodi attuati durante quest'azione furono particolarmente duri e Mori non esitò a usare donne e bambini come ostaggi per costringere i malavitosi ad arrendersi.

Dettagli sull'evento che sconfisse la Mafia in Italia >

Locandina del film “Il Prefetto di ferro” di Pasquale Squittirei del 1977



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Indirizzo: Via Salita Municipio, 2, 90024
Palermo (PA)
Telefono: 0921644076
Sito: https://www.comune.gangi.pa.it/

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