Chiesa Santo Spirito in Sassia, Roma (RM)


La chiesa sorge all'incrocio tra Borgo Santo Spirito a Roma e via dei Penitenzieri, nell'estremità nord-occidentale del complesso dell'arcispedale di Santo Spirito in Saxia.

La facciata, realizzata nel 1585-1590 e preceduta da un ampio sagrato, è a due livelli, con paraste di ordine corinzio che dividono il livello inferiore in cinque campate e quello superiore in tre.

A partire dall'VIII secolo sorsero nei pressi dell'antica basilica di San Pietro in Vaticano quattro scholæ, insediamenti caratterizzati da una propria organizzazione militare e civile interna costituiti dai membri di varie popolazioni nordiche residenti in Roma, finalizzati alla mutua assistenza verso i concittadini.

La più antica fu quella dei Sassoni, fondata tra il 726 e il 728 dal re del Wessex Ine il quale, come altri sovrani britannici, si insediò stabilmente presso San Pietro, costituendo per la basilica una delle principali, costanti fonti di entrate.

 

All'interno della Schola Saxonum venne edificata per volere di Ine e con il beneplacito di papa Gregorio II, una chiesa dedicata alla Madonna, presso la quale nel 794 venne fondato dal re di Mercia Offa uno xenodochio (primo nucleo del futuro arcispedale) che fu pesantemente danneggiata dagli incendi che divamparono nell'intero quartiere nell'817 e nell'852, e devastata durante l'incursione saracena dell'846; dopo quest'ultima venne fatta riedificare da papa Leone IV intorno all'850, con il titolo di S. Mariæ super schola Saxonum o S. Mariæ quæ vocatur Schola Saxonum; in una lettera di papa Alessandro II a Guglielmo I d'Inghilterra del 1068 la chiesa venne menzionata come S. Mariæ quæ vocatur schola Anglorum.

Nell'854 passò sotto la giurisdizione del monastero maschile di San Martino al Vaticano.

Nuovi restauri furono intrapresi nel corso dell'XI secolo e il 24 febbraio 1123 dedicò un altare laterale intitolato alla Vergine Maria.

Nel 1198 papa Innocenzo III[10] trasformò lo xenodochio in nosocomio ed orfanotrofio, e fondò la nuova chiesa di Santa Maria in Saxia, affiliata alla basilica di San Pietro in Vaticano; il progetto dell'intero complesso venne affidato a Marchionne Aretino.

Fu all'interno di essa che il 18 ottobre 1369 l'imperatore bizantino Giovanni V Paleologo abiurò lo scisma d'Oriente davanti a papa Urbano V, appositamente tornato da Avignone.

Nel 1208 papa Innocenzo III stabilì che la domenica dopo l'ottava dell'Epifania si tenesse una solenne processione per portare il Velo della Veronica dalla basilica di San Pietro alla chiesa di Santa Maria in Saxia; tale tradizione proseguì nei secoli successivi ed è stata rinnovata nel 2016.

La chiesa venne ricostruita a tre navate nel 1383 e restaurata nel 1431 dopo che era stata danneggiata agli inizi del secolo dai soldati di Ladislao I di Napoli che ivi si erano stanziati. Colpita da un incendio che interessò l'intero complesso, nel 1471 fu riedificata per volere di papa Sisto IV su disegno di Baccio Pontelli o di un anonimo architetto fiorentino. Venne aperta al culto nel 1475.



Chiesa Santo Spirito in Sassia
Indirizzo: Via dei Penitenzieri, 12, 00193
Roma (RM)
Telefono: +39066879310
Sito: http://www.divinamisericordia.it/

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