Villa Sciarra, Roma (RM)


Villa Sciarra è una delle ville urbane di Roma dove la storia è stata cancellata a colpi di scalpello...

La Villa ha un'estensione di sette ettari e mezzo situata sulle pendici del colle Gianicolo tra i quartieri di Trastevere e Monteverde Vecchio, addossata alle Mura gianicolensi, cui si accede da due possibili ingressi: il primo su piazzale Wurts, progettato da Pio Piacentini, che prende il nome dall'ultimo proprietario, George Washington Wurts, al quale si deve la disposizione del giardino e dei monumenti in esso contenuti, ed il secondo su largo Filippo Minutilli.

Prende il nome dalla famiglia nobile pontificia degli Sciarra.

La storia di Villa Sciarra inizia in epoca antecedente a quella romana, quando in quella zona era situato un santuario consacrato alla ninfa Furrina.

Più tardi in questa area sorsero i famosi "Orti di Cesare", che, scendendo da Monteverde, declinavano fino al Tevere.

Nel 1549, il terreno venne acquistato da privati e su di esso venne edificato un primo edificio.

In seguito, nel 1575, l'area in cui si trova la villa fu acquistata dal monsignor Innocenzo Malvasia, che vi edificò l'omonimo Casino, un edificio a due piani con loggia, sito nel terreno di proprietà dell''American Academy di Roma.

Nel 1614 la proprietà fu acquistata da Gaspare Rivaldi, appaltatore delle Dogane Pontificie. Successivamente l'area acquistò notevole valore ed importanza in quanto, a seguito della costruzione delle Mura gianicolensi, da villa extraurbana divenne urbana.

Nel 1647 la villa fu acquistata dal cardinale Antonio Barberini, già proprietario del Casino Malvasia, mentre nel 1710 fu venduta al cardinale Pietro Ottoboni, che la mantenne fino alla sua morte nel 1740.

In seguito divenne di nuovo di proprietà dei Barberini, e precisamente di Cornelia Costanza Barberini, moglie di Giulio Cesare Colonna di Sciarra, sotto i quali la villa venne ingrandita, fino ad occupare tutta l'area del Gianicolo e di Monteverde compresa tra le antiche Mura aureliane e le nuove Mura gianicolensi, ed abbellita con l'acquisto, tra gli altri, dell'Orto Crescenzi nel 1811.

Targa commemorativa sui muri di Villa Sciarra. Memoria della donatrice Henriette Wurts e coniuge. Nella lapide, posta nel 1932 a memoria dell'apertura al pubblico e assegnata all'Istituto italiano di studi germanici, è stato scalpellato il nome di Mussolini.

Nel periodo della Repubblica Romana (1849) il Casino Barberini e il Casino Malvasia vennero fortemente danneggiati dai combattimenti tra le truppe repubblicane comandate da Giuseppe Garibaldi che vi si erano asserragliate e quelle francesi del generale Nicolas Charles Victor Oudinot.

I Barberini restaurarono in seguito il Casino nelle forme originarie, ma la proprietà fu poi persa dal principe Maffeo II degli Sciarra in seguito ad errate speculazioni finanziarie. Il terreno intorno a Villa Sciarra venne così lottizzato in base alle convenzioni stipulate nel 1889 tra il comune di Roma, la Compagnia Fondiaria Italiana e lo stesso principe, e divenne area edificabile. Mentre la villa, rimasta proprietà degli Sciarra, venne poi ceduta nel 1896 a George Clarke e quindi alla Società di Credito ed Industria Fondiaria Edilizia, da cui l'acquistarono il 15 maggio 1902 gli ultimi proprietari: George Wurts, un americano appassionato di giardini, e sua moglie Henriette Tower, ricca ereditiera di Filadelfia.

I coniugi fecero ristrutturare completamente la palazzina in stile neo rinascimentale e ridisegnare il giardino: vi sistemarono numerose statue settecentesche in arenaria provenienti dal Palazzo Visconti di Brignano Gera d'Adda, in provincia di Bergamo, a sua volta caduto in rovina e venduto all'asta nel 1892.

Nel 1906 venne avviato il progetto per la costruzione del Castelletto in stile neogotico, che fu poi realizzato nel 1908-1910. Sempre nel 1908 vennero iniziati i lavori per la realizzazione degli ingressi di via Calandrelli.

George Wurts morì nel 1928 e quattro anni dopo la moglie donò la villa a Benito Mussolini, con la condizione che fosse destinata a parco pubblico. A sua volta, Mussolini ne fece dono ai romani: esiste ancora la targa sulla villa.

Sulla scritta fu poi cancellata a colpi di scalpello il riferimento a Benito Mussolini, a cui i coniugi inglesi avevano lasciato la villa.

Nell'aprile del 1936 il filosofo Martin Heidegger vi tenne una conferenza intitolata "Hölderlin e l'essenza della poesia.



Villa Sciarra
Indirizzo: Viale delle Mura Gianicolensi, 11, 00153
Roma (RM)
Telefono: +39060608
Sito: http://www.sovraintendenzaroma.it/i_luoghi/ville_e_parchi_storici/ville_dei_nobili/villa_sciarra

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Video: Villa Sciarra