Tivoli, Tivoli (RM)


Antica città latina con il nome Tibur, chiamata da Virgilio con il titolo di Tibur Superbum (Eneide, Lib. VII) che tuttora campeggia nello stemma cittadino, si vanta di essere più antica di Roma, secondo lo storico Dionigi di Alicarnasso sarebbe stata fondata dagli Aborigeni in conseguenza del rito della primavera sacra.

L'insediamento arcaico si pensa che nacque nel 1215 a.C. e si fortificò sulla riva sinistra dell'Aniene ad opera dei Siculi, dove successivamente sorsero dapprima le fortificazioni nell'attuale contrada di San Paolo (presumibilmente nei secoli XI-X a.C.) e successivamente (VIII-VII sec.), avvicinandosi gli abitanti al fiume, l'acropoli e gli edifici antichi (dove sarebbero tornati poi ad arroccarsi i cittadini tiburtini del Medioevo), avvantaggiandosi della posizione dominante sul guado che costituiva il percorso più breve per la transumanza delle greggi fra l'Agro Romano e l'Abruzzo, lungo la direttrice che sarebbe poi diventata la via Valeria. Ancor oggi la contrada dell'antica acropoli si chiama Castrovetere.

Secondo Catone nelle Origines i siculi vennero scacciati dai greci guidati da Catillo di Arcadia e i suoi tre figli:Tibur, Corace e Catillo; che rinominarono la città con il nome del fratello maggiore. I romani per significare lo stato in luogo chiamarono la città Tiburi che poi divenne TiboriTiboli e infine Tivoli per questo gli abitanti si chiamano tiburtini.

Il fatto che l'antica Tibur fosse punto di confluenza di popolazioni diverse (soprattutto Sabini e Latini), è confermato dall'esistenza del grande santuario di Ercole Vincitore (restaurato dal giugno 2011), classico eroe divinizzato di origine greca, protettore dei commerci e dei luoghi in cui si svolgevano, i cui resti sono databili al II secolo a.C., ma che si può far risalire ad un più antico luogo di culto (forse nella zona dell'attuale Ponte dell'Acquoria) comune a popolazioni che si incontravano per commerciare, analogamente a quanto accadeva vicino al guado del Tevere nel Foro Boario già in epoca pre-arcaica.

Nel Medioevo le invasioni barbariche portarono a un periodo di decadenza con conseguente abbandono delle ville e delle campagne, a seguito di ciò la popolazione si trasferì all'interno delle mura, un documento del 945 attesta che la città era governata da un duca. Tra il X e l'XI sec. Tivoli entrò in guerra con Ottone III. Nel Basso Medioevo Tivoli e Roma ritornarono alle armi perché Roma non sopporta la posizione strategica di Tivoli. 

Federico Barbarossa fu appoggiato dalla città e in cambio fortificò le mura e permise alla città di inserire l'aquila imperiale bello stemma cittadino. Tivoli fu sede vescovile (nota dall'anno 366) e fortemente implicata nelle contese feudali. Sempre gelosa della propria indipendenza, ma stretta tra i baroni romani e il feudo benedettino di Subiaco, per sottrarsi al patrimonio vescovile si schierò con i ghibellini; tuttavia questo non le risparmiò di dividersi continuamente in fazioni e di rimanere ostaggio della contesa fra i potenti romani, come i Colonna e gli Orsini, per tornare infine, nel XV secolo, nel patrimonio della Chiesa, del cui stato seguì le sorti.

Nel 1461 papa Pio II costruì Rocca Pia e pose fine a tutti i conflitti e assoggettando la città al papato. Nel 1550 fu nominato governatore di Tivoli il cardinale Ippolito II d'Este (1509-1572), che promosse la realizzazione della celebre villa che dalla sua famiglia prende il nome. La sistemazione di Villa d'Este fu continuata dai suoi successori, il nipote cardinale Luigi d'Este (morto nel 1586) e il cardinale Alessandro d'Este (morto nel 1624).

In età medioevale era presente anche una comunità ebraica.

Nel 1867 la città fu testimone della Campagna dell'Agro Romano per la liberazione di Roma con la colonna garibaldina Pianciani.



Tivoli
Indirizzo: Piazza del Governo, 1, 00019
Tivoli (RM)
Telefono: +39 0774 4531
Sito: https://www.comune.tivoli.rm.it/

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