Passerano Marmorito, Asti (AT)


Come altre terre del Basso Monferrato, il territorio che costituisce l'odierno comune di Passerano Marmorito fu nell'antichità abitato da popolazioni liguri e successivamente soggetto alla dominazione romana. Nei secoli IX e X, potenti gruppi di stirpe franca, discesi in Piemonte con Carlo Magno, si insediarono in luoghi poco distanti da Passerano, ma le notizie relative a questo periodo sono alquanto incerte. L'origine del nome di Passerano, attestato sin dal 1001 come Passerianus, è probabilmente un prediale, cioè una denominazione riferita a un podere, a un fundus posseduto da una ricca famiglia del tempo, ottenuta aggiungendo al nome di persona Passerius il suffisso -anus.

Nei diplomi imperiali il luogo compare una prima volta nel 1164, quando Federico Barbarossa, che con la seconda discesa nella penisola era riuscito ad imporsi sui comuni dell'Italia settentrionale, assegnò con il decreto di Belfort i territori di Passerano, Schierano e Primeglio (e molti altri appartenenti alla contea di Cocconato) al marchese Guglielmo V del Monferrato. Fra il XII ed il XIII secolo, Oberto ed il figlio Manfredo sono i signori locali, in qualche modo collegati con il Marchese di Monferrato.

La loro supremazia sul villaggio durò fino alla metà del secolo XII, quando, nel 1186, grazie all'intervento dell'imperatore Enrico VI, i territori di Capriglio, Marmorito, Primeglio, Schierano (e altri) passarono sotto il controllo della potente famiglia dei conti di Cocconato. I conti di Cocconato formarono un consortile, detto dei Radicati. Con l'inizio del XIII secolo, Passerano venne aggregato come feudo al dominio dei conti Radicati (intorno al 1277). Nel 1369 Carlo IV di Boemia sottomise la contea nuovamente al marchesato del Monferrato (in quel periodo guidato dalla famiglia dei Paleologhi) suscitando la reazione dei Radicati che, rivolgendosi ai Visconti, signori di Milano, ottennero il ripristino della situazione precedente. Nel 1458 il consortile, che all'epoca contava ben quaranta signori, ottenne la totale autonomia.

Nel 1503 l'imperatore Massimiliano sottomise i conti di Cocconato a suo genero Filiberto II di Savoia: ne scaturì una complessa vicenda diplomatica che ebbe termine quando l'imperatore Carlo V ristabilì gli antichi privilegi. Nel 1500 la contea fu teatro di alcuni scontri da collocare all'interno della guerra tra Francia e Spagna per il predominio sul continente: nel 1526 il territorio fu occupato dalle truppe imperiali guidate da Fabrizio Maramaldo e il castello di Passerano fu posto sotto assedio. L'assedio fu tolto soltanto in seguito all'intermediazione della marchesa Vittoria Colonna, vedova del luogotenente di Carlo V Fernando Francesco d'Avalos. Lo stesso Carlo V, con un diploma del 1530, ristabilì l'antica autonomia della contea dei Radicati, che ottennero anche il privilegio di battere moneta in oro e argento.

Alla zecca di Passerano lavoravano abili contraffattori delle più importanti zecche di Torino e Milano: si imitavano talleri tedeschi, pignatelle francesi, monete venete e lombarde. Nel 1550 gli spagnoli, nell'ambito delle guerre d'Italia del XVI secolo, occuparono e fortificarono il castello di Passerano; l'anno seguente il maresciallo di Francia Carlo I di Cossé, conte di Brissac, ostacolato nella sua campagna anti imperiale dalla resistenza opposta da Passerano, espugnò il castello e dopo la resa della guarnigione spagnola fece saltare le fortificazioni che lo cingevano. Nel 1586 i conti Radicati si sottomisero al duca di Savoia Carlo Emanuele I. La zecca, dal canto suo, continuò la sua attività fino al 1598, anno in cui il privilegio di battere moneta fu revocato dal duca Savoia a causa della continua coniazione di monete false. Dal XVII secolo l'intero territorio si trovò in balia dei conflitti di successione per il marchesato del Monferrato e il ducato di Mantova a esso unito (1614-15, 1627-30).

Gli scontri tra gli eserciti imperiali e spagnoli contro quello francese devastarono lo stesso castello di Passerano e portarono a una riduzione dei territori della Contea. Le trattative di pace si conclusero con l'accordo di Cherasco del 1631, con cui Mantova e il Monferrato restarono all'erede Gonzaga-Nevers, mentre i duchi di Savoia ottennero un ampliamento del proprio controllo sulle terre della campagna piemontese. Dopo la caduta dello stato sabaudo in seguito all'avanzata napoleonica, Passerano si ritrovò a far parte del Dipartimento del Tanaro, il quale era stato suddiviso in tre arrondissement: Acqui, Alba ed Asti. Caduto il regime napoleonico nel 1814, i territori del Piemonte tornarono sotto il controllo dei Savoia, rientrati col nuovo sovrano Vittorio Emanuele



Passerano Marmorito
Indirizzo: Via Al Castello 4, 14020
Asti (AT)
Telefono: 0141903600
Sito: https://www.comune.passeranomarmorito.at.it/it

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Location: Passerano Marmorito

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