Dolo, Dolo (VE)


Il territorio del comune si trova al centro della Riviera del Brenta, estendendosi su entrambe le rive del Naviglio. In corrispondenza del centro di Dolo, il Naviglio si sdoppia formando la cosiddetta isola Bassa.

L'area è solcata da numerosi altri corsi d'acqua, piccoli rii e canali di scolo come la Seriola, il Serraglio, il Brentoncino e il Tergolino.

Dolo fu probabilmente una mansione romana e un borgo medioevale. Il suo sviluppo inizia, però, solo nel Basso Medioevo.

Nel 1457 dopo i danni apportati alle colture nel 1446-47 e la distruzione del ponte di Bassano venne autorizzato lo scavo in territorio di Sambruson di un canale, lo ''sborador'', tramite il quale far defluire in laguna le acque del Brenta. La costruzione iniziò solo nel 1459, questo aveva inizio a Mira Taglio e portava le acque brentane a Giare. Doveva avere una larghezza sui 35 metri, il suo alveo doveva essere un metro e mezzo più alto di quello del Brenta. Doveva passare a un tiro di pietra dalla torre di Sambruson, in linea retta, e sul nuovo canale dovevano venir costruiti due ponti. Di questi due ne venne costruito solo uno presso l'incile, in questo modo gli edifici a destra dello sborador rimasero isolati e perciò, secondo attestazioni, almeno dal 1470 nacque un terzo comune sul territorio parrocchiale di Sambruson, con le terre di Alture e Sambruson Torre: Isola di Sambruson.

Nel 1460 iniziarono i lavori per rettificare tre anse del Brenta, presso Ca' di Dolo ''super Miram'' (oltre Mira), la volta di Dolo Dotto e presso Mira. Lo scopo era quello di far scorrere il flusso del Brenta più velocemente evitando così la troppa pressione sugli argini. I lavori vennero ostacolati dagli elevati costi così si decise di impiegare persone condannate dallo Stato come manodopera, non si sa ancora, però, se i lavori vennero effettivamente iniziati e portati a termine.

Nel 1488 il Senato, data l'inefficienza dello sborador, approvò la costruzione del Brenta Nova che, utilizzando il tratto iniziale dello sborador, portasse le acque del Brenta a scaricarsi nella laguna di Chioggia, i lavori procedettero lentamente anche perché si aggiunse la costruzione di un invaso con doppie porte indispensabile per la navigazione fluviale da e per Venezia. Il tutto venne ulteriormente rallentato dalla guerra dei Cambrai in cui si vide coinvolta Venezia e che portò un'enorme ondata di violenza nei territori dolesi nel 1513.

Nel 1534 il Collegio delle acque dispose di proseguire i lavori del Brenta Nova e la costruzione a Fusina dei mulini ed altri edifici. Si arrivò così nel 1540 quando il Collegio stabilì di deviarne lo sbocco a Brondolo e di spostare la costruzione dei molini da Fusina a Dolo. I mulini vennero completati nel 1551 e in tre anni si munirono di 12 ruote o macine. Gli edifici del Brenta Nuova e i mulini, così, divennero i punti di forza per lo sviluppo economico del paese. La Repubblica di Venezia mantenne la proprietà dei molini che però affittò a privati.



Dolo
Indirizzo: Via Benedetto Cairoli, 39, 30031
Dolo (VE)
Telefono: 0415121911
Sito: https://www.comune.dolo.ve.it/it/

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