Cos'è e come fare al meglio il video storytelling

Cos'è e come fare al meglio il video storytelling

Cos'è il video storytelling?

Come applicare nella maniera corretta la tecnica dello storytelling ai contenuti video?

La tecnica dello storytelling non è certamente una novità nelle strategie di digital marketing e non è una novità nel settore Culturale; in verità da sempre il marketing e la comunicazione tradizionali utilizzano la narrazione di storie per entrare in connessione, anche emotiva, con il proprio pubblico.

Noi attraverso la nuova webTv.bbcc.it stiamo creando un circuito di informazione dove gli utenti scoprono il Patrimonio Culturale che è di tutti e quindi conoscendolo possono avere l’occasione di frequentarlo e farlo rivivere.

La più grande innovazione prodotta dal marketing online è nella moltitudine di contenuti e di canali da sfruttare per applicare nella maniera corretta questa tecnica.

In particolare, se è vero che lo storytelling può applicarsi facilmente alla parola scritta è anche vero che non esiste contenuto più diretto di quello visuale e non ci sono dubbi che il mezzo più potente in questo senso siano proprio i video.

Ma in cosa consiste il video storytelling?

Quali tecniche occorre applicare per avere successo?

Ecco la risposta in soli 3 punti.

 

1. Alla base di tutto deve esserci una storia da raccontare

Il fulcro del video storytelling resta la narrazione, raccontare una storia, la storia della propria attività e questo significa che ancor prima di iniziare a girare o a pensare a colori e musica occorre pianificare cosa desideriamo comunicare e in che modo.

Consigliamo di optare per una rappresentazione più o meno metaforica, ma l’importante è fare in modo che il tutto si svolga in maniera lineare e coerente dall’inizio alla fine.

La tecnica migliore è quella di inserire un elemento decisivo e/o di sorpresa all’inizio in modo che lo spettatore sia spinto a proseguire nella visione senza passare oltre. Sarà nostra cura poi cercare di tenere alta l’attenzione dell’utente al fine di condurlo fino alla fine del video.

2. Meglio essere brevi

Siamo d’accordo: non sempre brevità e chiarezza vanno d’accordo ed esistono casi di successo che hanno come protagonisti contenuti video di una certa lunghezza, ma è indubbio che si tratta di fortunate eccezioni e che di norma occorre riuscire a far passare il messaggio in maniera chiara e nel minore tempo possibile.

Minore sarà la lunghezza del contenuto maggiori saranno le probabilità di non stancare lo spettatore e di tenere alta la sua attenzione. E a proposito di chiarezza, non dimentichiamo di inserire qualche didascalia nel mezzo del video e di fare buon uso dei sottotitoli: la maggioranza dei contenuti video viene visionata all’interno dei social network, dove i video partono automaticamente ma sempre senza volume.

Ciò non significa che non dobbiamo curare anche l’audio e la musica di sottofondo, ma che il risultato finale deve poter funzionare alla perfezione sia con l’audio attivato che con l’audio disattivato.

3. Conoscere i gusti e le preferenze del pubblico di riferimento

Perché la tecnica del video storytelling funzioni occorre sapere su quale argomento e su quale storia conviene puntare per suscitare la giusta reazione nel target desiderato. In questa maniera sarà più semplice sia decidere in che modo presentare il messaggio sia il tipo di comunicazione e di connessione da mettere in pratica.

In linea di massima parlare al cuore oltre che alla mente degli utenti funziona sempre, ma se la nostra azienda lavora in ambito B2B puntare ai sentimenti e alle emozioni potrebbe non essere la scelta più adatta.

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Pubblicato da CHO.earth
In data: 23-01-2019
Categoria: Educazione
Album: Video Storytelling e Brand Marketing
Location: Tutta Italia

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