Il museo di Villa Arbusto

Il museo di Villa Arbusto

L’elegante complesso residenziale signorile di Villa Arbusto, nel comune di Lacco Ameno, sull’isola d’Ischia, ospita l’importante Museo Archeologico di Pithecusae e il Museo Angelo Rizzoli.

La struttura, costruita nel 1785, è composta di una serie di edifici e di un parco-giardino, ed è situata in quella che nel ‘700 era la “masseria dell’arbusto”, azienda agricola così chiamata per il genere di flora (piante arbustive, in particolare corbezzoli e alloro) che caratterizza l’area.

La collina su cui sorge il museo di Villa Arbusto, antistante sia a Monte Vico, sede del più antico insediamento greco dell’isola e dell’occidente (l’acropoli), che alla baia di San Montano (la necropoli), non è distante dalla Piazza di Santa Restituta (e dagli omonimi Scavi e Museo), dalla quale il plesso residenziale è stato, almeno fino a poco tempo fa, facilmente raggiungibile tramite una strada di accesso, attualmente chiusa, che si dirama dal centrale Corso Angelo Rizzoli. L’ingresso, oggi come oggi, viene comunque garantito dal lato opposto, ovvero da Via Circumvallazione.

Oltre che il giardino e la residenza padronale, il plesso include la dipendenza per gli ospiti, la Villa Gingerò (il cosiddetto Belvedere), una cappella, una sacrestia, una villetta, una cisterna, una stufa fumarolica e una fontana.

Museo Archeologico di Pithecusae – Villa Arbusto

Il Museo Archeologico di Pithecusae - Villa Arbusto custodisce rilevanti reperti risalenti sia al Neolitico che all’epoca classica. L’isola d’Ischia, del resto, è stata la prima colonia occidentale della Magna Grecia e abitata anche precedentemente, oltre che crocevia di importanti rotte marittime del Mediterraneo.

Il complesso residenziale venne fatto costruire nel 1785 da Don Carlo Acquaviva, Duca di Atri. Nel 1952 fu acquistato dal produttore cinematografico Angelo Rizzoli, per poi diventare proprietà del comune di Lacco Ameno e quindi Museo Archeologico dal 1999.

Tra l’ampio repertorio di manifattura in ceramica, spiccano la Coppa di Nestore, kotyle (piccola tazza) del 725 a. C. Circa, importato sull’isola dagli Euboici, la cui iscrizione rappresenta il primo frammento noto di poesia conservato nella sua stesura originale (“Di Nestore… la coppa buona a bersi; ma chi beva da questa coppa, subito sarà preso dal desiderio d’amore per Afrodite, dalla bella corona”); e il Cratere del Naufragio, contenitore per il vino decorato in pittura vascolare figurativa, anch’esso ritrovato nella necropoli di San Montano da Giorgio Buchner (il famoso scienziato tedesco che visse molti anni a Ischia), come pure il Vaso delle Parche, dove vengono raffigurate le tre divinità che filano il destino.

In un recente studio, viene evidenziato che alcuni dei resti scheletrici bruciati della Tomba della Coppa di Nestore non sono umani, testimoniando la presenza di resti faunistici frammisti a quelli umani; non è l’unico caso in cui viene riscontrato l’utilizzo di animali durante il rito della cremazione all’interno della necropoli di Pithekoussai (in pratica i corpi venivano cremati e tumulati insieme alle offerte secondo le usanze funebri dell’epoca).

Un frammento di cratere dipinto, con iscrizione, è stato invece rinvenuto in località Mazzola. Tra i reperti di epoca ellenistica e romana ci sono anche un’ancora e una macina in pietra, lucerne e unguentari.

Sono ancora più antichi, risalenti al Neolitico Medio – Superiore, manufatti come brocche e boccali in terracotta e gli strumenti per la pesca; presenti, inoltre, anfore di periodi successivi.

È stata inoltre allestita una Sezione Geologica al piano terra, che illustra i fenomeni vulcano-tettonici che hanno interessato il territorio fin dalla preistoria.

Nel complesso museale c’è anche una mostra permanente dedicata ad Angelo Rizzoli, con più di cinquecento fotografie che documentano il periodo in cui grazie all’impegno dell’imprenditore milanese l’isola d’Ischia divenne meta di personalità del cinema, della politica e delle scienze.

Nel parco-giardino non ci sono solo corbezzoli e alloro: oltre la fontana, che fa da sfondo, i grillages e le pergole, campeggiano ulivi, fichi, carrubi, cipressi, pini, melograni, oleandri e piante esotiche.




Pubblicato da Lorenzo Renzulli
In data: 14-08-2023
Categoria: Arte
Location: Campania

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