Milano Racconta a cura di Michela Fregona

Milano Racconta a cura di Michela Fregona

In contemporanea con il programma “Il Dal Verme racconta” dedicato ai centocinquant’anni anni di vita del Teatro Dal Verme, sabato 8 ottobre prende il via al Teatro Dal Verme un nuovo ciclo di incontri dedicati alla città di Milano, protagonista di alcuni recenti romanzi e di un grande classico, condotti da Michela Fregona e intitolato Milano racconta – Quattro appuntamenti tra libri e città. Attraverso il dialogo con i suoi ospiti, Michela Fregona evocherà le architetture visionarie della Stazione Centrale, scenario de La Stazione di Jacopo del Michelis (8 ottobre); la quotidianità nascosta delle strade, degli uomini e delle donne in Si vive bene in due, romanzo ritrovato di Giorgio Scerbanenco, raccontato dalla figlia Cecilia che, ne Il fabbricante di storie, ha fatto un meraviglioso ritratto del padre, attingendo dagli archivi di famiglia (22 ottobre). La città della moda, del lusso e della proiezione in avanti sempre, nelle pagine di Dress Code Rosso Sangue di Marina Di Guardo (5 novembre); e infine i bassifondi di un mondo in costruzione, percorso dal brivido del pensiero illuminista in Poco a me stesso di Alessandro Zaccuri (26 novembre).

«In quattro movimenti» afferma Michela Fregona, curatrice del ciclo, «una convocazione a teatro del mondo di fuori: il racconto della città e delle sue storie nella voce di chi ne ha scritto, per festeggiare, in una delle scene che l’immaginazione ha tenuto viva per oltre un secolo, i centocinquant’anni del Teatro Dal Verme».

Appuntamenti dall’8 ottobre al 26 novembre (il sabato alle ore 15), al Teatro Dal Verme Milano.

 

Michela Fregona

È laureata in lettere antiche, diplomata in flauto traverso, giornalista. Scrive per Cultweek, di cui dirige la pagina letteraria, e collabora con l’Istituto Veneto e l’Accademia dei Lincei.

Organizza corsi, rassegne, presentazioni. Online ha realizzato con Antonio Moresco il corso “La biblioteca del fervore”, e con Laura Pariani e Nicola Fantini “Fantasmi d’amore e altro”.

Ha collaborato con Pordenonelegge, Bookcity, Taobuk, RovigoRacconta, La Milanesiana, Una Montagna di Libri. Ha curato per il Teatro Dal Verme di Milano la stagione “Connessioni” tra musica e letteratura.

È tra i fondatori di Scrittori a domicilio.

Ha pubblicato “Tangomalia” e “Buenos Aires Café”, (Postcart, con le fotografie di Lucia Baldini), il romanzo “La classe degli altri” (Apogeo), segnalato al Premio Calvino e “Riscossa” (Anima Mundi e RETE di cooperazione educativa). Insegna nelle scuole serali dal 2000.

 

IL PROGRAMMA

 

Sabato 8 ottobre – ore 15

 

Jacopo De Michelis, La stazione (Giunti)

La Centrale di Milano è il perfetto palcoscenico per il romanzo di un esordio che ha polverizzato tutti i record: in vetta alle classifiche per settimane, è diventato subito fenomeno di lettura. Destinato a continuare anche su schermo.

 

Trama

Milano, aprile 2003. Riccardo Mezzanotte, un giovane ispettore dal passato burrascoso, ha appena preso servizio nella Sezione di Polizia ferroviaria della Stazione Centrale. Insofferente a gerarchie e regolamenti e con un’innata propensione a ficcarsi nei guai, comincia a indagare su un caso che non sembra interessare a nessun altro: qualcuno sta disseminando in giro per la stazione dei cadaveri di animali orrendamente mutilati. Intuisce ben presto che c’è sotto più di quanto appaia, ma individuare il responsabile si rivela un’impresa tutt’altro che facile. Laura Cordero ha vent’anni, è bella e ricca, e nasconde un segreto. In lei c’è qualcosa che la rende diversa dagli altri. È abituata a chiamarlo “il dono” ma lo considera piuttosto una maledizione, e sa da sempre di non poterne parlare con anima viva. Ha iniziato da poco a fare volontariato in un centro di assistenza per gli emarginati che frequentano la Centrale, e anche lei è in cerca di qualcuno: due bambini che ha visto più volte aggirarsi nei dintorni la sera, soli e abbandonati.

Nel corso delle rispettive ricerche le loro strade si incrociano. Non sanno ancora che i due misteri con cui sono alle prese confluiscono in un mistero più grande, né possono immaginare quanto sia oscuro e pericoloso. Su tutto domina la mole immensa della stazione, possente come una fortezza, solenne come un mausoleo, enigmatica come una piramide egizia. Quanti segreti aleggiano nei suoi sfarzosi saloni, nelle pieghe dolorose della sua Storia, ma soprattutto nei suoi labirintici sotterranei, in gran parte dismessi, dove nemmeno la polizia di norma osa avventurarsi?

Per svelarli, Mezzanotte dovrà calarsi nelle viscere buie e maleodoranti della Centrale, mettendo a rischio tutto ciò che ha faticosamente conquistato. Al suo ritorno in superficie, non gli sarà più possibile guardare il mondo con gli stessi occhi e capirà che il peggio deve ancora venire. La stazione è, allo stesso tempo, thriller e romanzo d’avventura. Mescolando i generi più popolari con vorticosa generosità d’invenzione, Jacopo De Michelis continuamente apre e chiude davanti agli occhi del suo lettore le porte di storie differenti eppure sempre collegate, e lo conduce in giro per sotterranei favolosi e inquietanti senza mai perdere il filo di Arianna della sua scatenata gioia di raccontare.

 

Jacopo De Michelis è nato a Milano nel 1968 e vive a Venezia, dove lavora come editor presso Marsilio Editori. È stato traduttore, curatore di antologie, consulente editoriale e docente di narratologia alla NABA di Milano. Appassionato di fotografia, pubblica i suoi scatti su Instagram come @geidiemme. La stazione è il suo primo romanzo.

 

Sabato 22 ottobre, ore 15

 

Cecilia Scerbanenco: Milano, il noir, Scerbanenco e un romanzo ritrovato.
Si vive bene in due (La nave di Teseo): una nuova avventura de Il fabbricante di storie

Prima che Duca Lamberti regalasse, con le sue avventure, la fama internazionale a Giorgio Scerbanenco, consacrandolo cantore di un sistema urbano colto sull’orlo di diventare metropoli, Milano è già quinta, scena e laboratorio di caratteri per la sua penna. E questo accade ben prima di quegli anni Sessanta in cui maturarono romanzi come Venere privata, nei quali la geografia della città è inquieta e nervosa come le storie vissute dai suoi personaggi. Dopo quasi ottant’anni di assenza dagli scaffali, Si vive bene in due, uscito nel 1943, torna in libreria: un romanzo ritrovato, nel quale lo sguardo dello scrittore è già carico di quella capacità di indagare pieghe ed ombre dell’animo umano che sarà sempre il suo peculiare timbro narrativo. Nella storia di Cesare Vairaghi, aspirante libraio squattrinato che si trova al centro degli interessi di tre donne estremamente diverse tra loro, riemergono vie che oggi non sono più e il profilo di una Milano ottocentesca e positivista. A parlarne sarà Cecilia Scerbanenco, figlia dello scrittore e autrice de Il fabbricante di storie (La nave di Teseo): ricca e vivida ricostruzione della vita di Scerbanenco, in una inedita dimensione privata, raccontata attingendo a un’ampia mole di documenti dall’archivio di famiglia.

 

Cecilia Scerbanenco

Cecilia Scerbanenco, nata a Milano e laureata in Filosofia medievale, è traduttrice e consulente in campo editoriale. È la fondatrice e responsabile degli Archivi Scerbanenco. Nel 2018 ha pubblicato la prima biografia dello scrittore, Il fabbricante di storie, per La Nave di Teseo.

 

Sabato 5 novembre – ore 15

Marina Di Guardo, Dress Code Rosso Sangue (Mondadori)

Il jet set milanese, i locali più esclusivi e ambigui della città della moda e giù in fondo al cuore, a volte nerissimo, dei suoi protagonisti.

 

Trama

Cecilia Carboni ha venticinque anni e per buona parte della vita si è ritrovata a seguire, suo malgrado, i diktat imposti dal padre Alberto, uno dei più quotati avvocati milanesi. Proprio per volere suo, si è laureata in Giurisprudenza e ha iniziato il praticantato nello studio legale di famiglia. Il suo futuro sembra già delineato, quando un giorno le viene rivolta una proposta allettante: lavorare nel prestigioso showroom di Franco Sartori, uno degli stilisti più celebri al mondo. Lei sceglie di darsi finalmente la possibilità di decidere da sola della propria vita: è brava, chiude contratti importanti, brucia le tappe, fino ad assumere un ruolo di rilievo alla Maison.

Quando però Franco Sartori viene trovato assassinato in un cascinale in rovina, per Cecilia è l’inizio di una caduta verticale agli inferi. Sono le convulse settimane delle vendite primaverili, e lo showroom si popola non solo di clienti, ma anche di poliziotti, misteri, segreti insospettabili e contesti inquietanti. Cecilia potrebbe diventare la nuova vittima.

 

Marina Di Guardo

Marina Di Guardo è nata a Novara ma ha origini siciliane. Vive tra Cremona e Milano. Prima di dedicarsi alla scrittura, ha lavorato come vicedirettrice dello showroom di Blumarine. Ha esordito nella narrativa con il romanzo L’inganno della seduzione (Nulla Die, 2012), poi seguito da Non mi spezzi le ali (Nulla Die, 2014). Il passaggio definitivo al thriller risale al 2015, quando pubblica nella collana digitale ZoomFiltri di Feltrinelli, curata da Sergio Altieri, Bambole gemelle e Frozen Bodies (Delos Books, 2016). Con Mondadori ha pubblicato: Com’è giusto che sia (2017), opzionato per una serie televisiva, La memoria dei corpi (2019), tradotto in diversi paesi e che presto diventerà un film, e Nella buona e nella cattiva sorte (2020).

 

Sabato 26 novembre – ore 15

Alessandro Zaccuri, Poco a me stesso (Marsilio)

Il segreto di Giulia Beccaria in un romanzo candidato al Premio Strega.

Premio Isola d’Elba-Raffaele Brignetti.

 

La Milano di metà Ottocento è una città che sa conservare i suoi segreti. Un filo invisibile, per esempio, lega l’elegante palazzo di Brera – nel quale vivono i discendenti di Cesare Beccaria – agli antri malfamati del Bottonuto, il quartiere del vizio che si nasconde tra le pieghe dell’abitato, come un bubbone sotto un vestito di gala. Lungo questa traiettoria imprevedibile, che dal salotto dell’anziana marchesina Giulia conduce alla bisca su cui regna il losco Faggini, si muove con abilità pari alla sorpresa il barone di Cerclefleury, il bell’avventuriero francese che si proclama seguace di Franz Anton Mesmer e suo discepolo negli arcani del magnetismo. Da un susseguirsi di intrighi e macchinazioni, promesse mirabolanti e destini mancati, emerge la figura di Evaristo Tirinnanzi, il contabile al servizio dei Beccaria: sarà lui, incalzato dall’ombra di un doppio che spesso prende la parola al posto suo, a guidare l’intrepido Cerclefleury nei meandri di una realtà che non è mai quella che appare, fino alla rivelazione disarmante dell’identità di quell’altro. Opera di uno scrittore in stato di grazia, Poco a me stesso è il racconto della vita ipotetica, esatta e mentita di Alessandro Manzoni: una fantasmagoria condotta sul filo dell’inverosimiglianza e sorretta da una libertà espressiva che reinventa, rendendola attuale, la lingua italiana di due secoli fa. Esilarante e malinconico, buffo e preciso, il nuovo romanzo di Alessandro Zaccuri ci ricorda come, anche quando gli ostacoli sembrano prevalere, la scelta rimane sempre possibile e necessaria. Scegliere conviene, e conviene diventare ciò che siamo.

 

Alessandro Zaccuri

Alessandro Zaccuri è nato a La Spezia nel 1963, vive a Milano ed è direttore della comunicazione per l’Università Cattolica. Narratore e saggista, collabora al quotidiano Avvenire. Tra i suoi romanzi più recenti ricordiamo Lo spregio (Marsilio 2016, premio Comisso e premio Mondello Giovani), Nel nome (NNE 2019, premio Palmi) e La quercia di Bruegel (Aboca 2021). Poco a me stesso prosegue l’opera di reinvenzione dell’Ottocento italiano avviata nel 2007 con Il signor figlio (premio Selezione Campiello), dedicato alla figura di Giacomo Leopardi e di prossima ripubblicazione presso Marsilio.

 

Modalità di ingresso

Ingresso libero fino ad esaurimento dei posti disponibili | Programma su www.ipomeriggi.it

Servizio Informazioni Tel. 02 87 905 208 - Attivo da martedì a sabato | Ore 10:30 – 18:30

 

Ufficio stampa I Pomeriggi Musicali | Floriana Tessitore | [email protected] |3387339981

Ufficio stampa 150DalVerme | Studio Erica Prous | [email protected]

Erica Prous - 347 1200 420 [email protected]

Tina Guiducci - 335 729 52 64 [email protected]

#150dalverme




Pubblicato da Lorenzo Renzulli
In data: 07-10-2022
Categoria: Teatro
Location: Lombardia

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