La Risiera di San Sabba - Virtual Tour 360°, Trieste (TS)


La Risiera di San Sabba fu edificata a Trieste nel rione di San Sabba (ora Valmaura) nel lontano 1913. Inizialmente fu uno stabilimento per la pilatura del riso.  Ma ben presto fu convertita dai nazisti in un campo di prigionia provvisorio per militari italiani catturati dopo l'8 settembre 1943.

Nei mesi successivi il campo venne trasformato in un campo di detenzione di polizia (“Polizeihaftlager”)  dove furono trasferiti quei prigionieri che erano destinati ad essere smistati nei campi di concentramento tedeschi e polacchi.

Molte persone tra le quali: ostaggi, detenuti politici (italiani, sloveni, croati), ebrei e partigiani trovarono in questo campo la morte. Dopo qualche giorno di massacrante attesa, infatti, la loro fine prestabilita era quella di essere uccisi o cremati senza che la cittadinanza potesse accorgersi di nulla.

Alcune stime confermano, che in questo campo, morirono fra le tre e le cinquemila persone. Ma il numero diventa decisamente superiore, considerando anche quei prigionieri o perseguitati che passarono di qui per essere poi smistati verso altri campi di concentramento europei (Dachau, Buchenwald e Mauthausen per i politici, Auschwitz e poi Bergen Belsen per gli ebrei) o al lavoro obbligatorio.

Nel 1965 la Risiera di San Sabba fu dichiarata Monumento Nazionale con decreto del Presidente della Repubblica. E, attualmente, questo monumento rappresenta l'unico campo di concentramento munito di crematorio discolato sul territorio italiano.

Tra il 1966 e il 1975, la Risiera ha subito un’ingente opera di ristrutturazione diretta dall’architetto Romano Boico che cercò di salvare quel poco che ne era rimasto.

Cosi, l’architetto ne spiegò  i razionali su cui poggiava la sua opera di ristrutturazione:

 “La Risiera semidistrutta dai nazisti in fuga era squallida come l’intorno periferico: pensai allora che questo squallore totale potesse assurgere a simbolo e monumentalizzarsi. Mi sono proposto di togliere e restituire, più che di aggiungere.

Eliminati gli edifici in rovina ho perimetrato il contesto con mura cementizie alte undici metri, articolate in modo da configurare un ingresso inquietante nello stesso luogo dell’ingresso esistente. Il cortile cintato si identifica, nell’intenzione, quale una basilica laica a cielo libero.

L’edificio dei prigionieri è completamente svuotato e le strutture lignee portanti scarnite di quel tanto che è parso necessario. Inalterate le diciassette celle e quelle della morte. Nell’edificio centrale, al livello del cortile, il Museo della Resistenza, stringato ma vivo. Sopra il Museo, i vani per l’Associazione deportati. Nel cortile un terribile percorso in acciaio, leggermente incassato: l’impronta del forno, del canale del fumo e della base del camino”.

Una volta terminati i lavori di restauro, nel 1975, fu inaugurato Il Civico Museo della Risiera di San Sabba.  All’interno dello stesso è, tuttora, visitabile anche un itineario della mostra storica, realizzata tra il 1982 e il 1998, da  Elio Apih.

Questo percorso itinearante ripercorre, attraverso riproduzioni di documenti e testimonianze, la storia della Risiera toccando anche le vicende storiche, politiche e militari che interessarano, nella prima metà del Novecento, questo lembo d’Italia.

Dal 27 gennaio 2002, “Giorno della Memoria”, il Museo e’ divenuto, grazie ad alcune importanti lasciti, anche un luogo di conservazione della Memoria ove sono tutt’ora custodite le “testimonianze tangibili e dirette della sofferenza e della tragedia umana”.

La Risiera attuale è molto diversa da quella di allora. I nazisti, del resto, lasciando la citta’ la semidistrussero per non lasciarne traccia.

All’esterno, ne e’ rimasto il cortile.  Da qui si accede all’edificio centrale in cui e’ sorto il Museo della Resistenza. Al piano superiore,  invece, sono stati ricavati gli Uffici per l'Associazione Deportati.

Al suo interno, invece, è ancora visitabile, la Sala delle Croci, nella quale gli arrestati per motivi razziali e politici attendevano di essere deportati in altri lager europei, l’edificio dei prigionieri  con le microcelle, l’impronta del forno crematorio, il Museo e la Sala delle commemorazioni, che ospita la statua dedicata ai martiri di Auschwitz realizzata dallo scultore triestino Marcello Mascherini.

Come raggiungere la Risiera di San Sabba

La Risiera di San Sabba dista circa cinque chilometri dal centro di Trieste ed e’ facilmente raggiungibile in macchina oppure servendosi dell’autobus.

In macchina,  lungo la grande viabilita’ triestina (GVT), seguire le indicazioni per Valmaura - Stadio Nereo Rocco. In autobus, invece, prendere le linee  8 o 10.

L’entrata alla Risiera e’ grautita.

 



La Risiera di San Sabba - Virtual Tour 360°
Indirizzo: Via Giovanni Palatucci, 5, 34148
Trieste (TS)
Telefono: +39 040 826 202
Sito: https://risierasansabba.it/

Location inserita da Marco Cadelli nella categoria Monumento in Friuli Venezia Giulia
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