La Foiba di Basovizza - Virtual Tour 360° , Trieste


 

 

 

 

Le foibe

Le foibe, dal latino fovea, sono una delle peculiarità tipiche del Carso (clicca per vedere la scheda). Per intenderci, quell’Altipiano che si estende alle spalle della citta’ di Trieste e si protrare nella vicina Slovenia e Istria settentrionale fino ad arrivare al massiccio del Velebit all'estremo nord-ovest della Croazia.

Le foibe sono, a tutti gli effetti, degli inghittotitoi naturali che, per le sembianze che li contraddistinguono, assomigliano a dei pozzi. 

Nella storia recente, questa parola ha sempre più assunto un significato ben più ampio di quello riconducibile ad un mero abisso carsico.

Le foibe, infatti, rappresentano anche i luoghi legati agli eccidi commessi, tra il 1944 e 1945, dai partigiani jugoslavi (movimento di liberaizone sloveno, croato e delle strutture del nuovo stato yugoslavo) condotti da Josif Broz (detto “Tito”) che costò la vita ad oltre un milione e mezzo di persone tra partigiani e civili.

In questo periodo, l'esercito titino, forte dei suoi quasi cinquecento mila uomini, riuscì ad aver ragione dell'esercito tedesco. Ed è proprio in questo contesto storico che furono scritte alcune tra le pagine piu tristi della storia triestina, goriziana e fiumana.

Clicca per un vedere un video storico prodotto dall’ "Isituto Luce Cinecittà" che racconta il "Dramma delle Foibe".

In questo preciso momento storico, del resto, si stima che furono uccisi nelle Foibe quasi 6.000 - 7.000 persone, alla quali vanno aggiunte più di 3.000 persone scomparse nei “gulag” (campi di concentramento) di Tito.

Gli infoibati erano prevalentemente di origine Italiana. Ma anche sloveni e croati. Figure di spicco (e non) che, sostanzialmente, si opponevano al regime comunista titino.

Per molti storici contemporanei, queste brutali atrocità, ebbero una precisa chiave di lettura. Furono il preciso monito di un maresciallo che voleva rispondere, con le stesse armi, al sangue e ai morti dei campi di concentramento nazisti. Perseguendo, in tal modo, anche il fine di eliminare i potenziali oppositori di un'annessione della Venezia Giulia alla grande federazione iugoslava.

 

 

Il monumento della Foiba di Basovizza

A Basovizza, piccola frazione del Comune di Trieste, è stato eretto un monumento che vuole ricordare gli eccidi delle Foibe.

La Foiba di Basovizza, questo il  nome del monumento, si trova nel bel mezzo di una verdeggiante landa carsica, lungo la strada che da Basovizza scende verso la frazione di San Giuseppe e, quindi, conduce al vicino comune di San Dorligo della Valle.

La Foiba di Basovizza, dichiarata monumento nazionale nel 1992, è il simbolo di tutte le atrocità commesse sul finire della seconda guerra mondiale e negli anni successivi dai partigiani jugoslavi condotti da Tito.

Alle origini, la Foiba di Basovizza era un semplice pozzo minerario. Nel maggio del 1945, putroppo, ne fu cambiato profondamente l’uso e divenne un luogo di esecuzioni per prigionieri, militari, poliziotti e civili dapprima destinati ai campi d’internamento allestiti nella vicina Slovenia e successivamente giustiziati proprio qui a Basovizza ne cuore del Carso triestino.

Sul Sito della Foiba di Basovizza, è presente una minuziosa quanto drammatica descrizione degli ultimi attimi di vita di queste povere vittime che riproponiamo usando le parole degli autori:

Le vittime destinate ad essere precipitate nella voragine di Basovizza, venivano prelevate nelle case di Trieste, durante i 40 giorni di occupazione jugoslava della città (dal 1 maggio 1945). A Basovizza arrivavano gli autocarri della morte con il loro carico di disgraziati. Questi, con le mani straziate dal filo di ferro e spesso avvinti fra loro a catena, venivano sospinti a gruppi verso l'orlo dell'abisso. Una scarica di mitra ai primi faceva precipitare tutti nel baratro. Sul fondo chi non trovava morte istantanea dopo un volo di 200 metri, continuava ad agonizzare tra gli spasmi delle ferite e le lacerazioni riportate nella caduta tra gli spuntoni di roccia. Molte vittime erano prima spogliate e seviziate”

Il 10 febbraio 2007, a distanza di tanti anni dall’eccidio delle Foibe, è stato inaugurato il nuovo centro visite del Sacrario di Basovizza.

Al suo interno, è sorto anche uno spazio dedicato a Centro di Documentazione, che il Comune di Trieste ha dato in gestione alla Lega Nazionale inaugurandolo il 10 Febbraio 2008 in occasione del giorno del Ricordo.

Una commissione di storici, invece, ha provveduto a scrivere tutti i testi nonché un volume contenente, in più lingue, tutto il materiale illustrativo esposto.

Basovizza, con il suo monumento, vuole essere un luogo del ricordo anche per le tante altre Foibe sparse in questo estremo lembo del Nord Est.

La Foiba di Basovizza vuole ricordare anche le migliaia e migliaia di deportazioni e scomparsi. Ma non solo. La Foiba di Basovizza non vuole dimenticare neppure la tragedia dell’ Esodo: trecentocinquantamila istriani, fiumani e dalmati che lasciarono le loro terre in cerca di miglior vita.

A Basovizza, nella prima domenica di Maggio, l’amministrazione comunale di Trieste organizza annualmente in prossimità del monumento, una commemorazione che vuole ricordare tutte le vittime e il dramma storico delle Foibe.

Nel corso degli anni, va detto che non sono mancate anche altre commemorazioni con momenti altrettanto toccanti. Tra le più recenti, si ricorda quella del 2020, nella quale si ricorda il presidente Sergio Mattarella, mano nella mano, con il presidente sloveno Borut Pahor (il primo presidente di uno dei Paesi nati dalla disgregazione della ex Jugoslavia a commemorare le vittime italiane delle foibe).

Clicca per veder i momenti piu’ toccanti di quella commemorazione 

Di quell’occasione, sono rimasti i video, le foto ma risuonano, nei ricordi di chi quel giorno c’era, anche le parole "estremamente attuali" del presidente Sergio Mattarella mentre ricordava che:

"La storia non si cancella e le esperienze dolorose, sofferte dalle popolazioni di queste terre, non si dimenticano. Il tempo presente e l'avvenire chiamano al senso di responsabilità, a compiere una scelta tra fare di quelle sofferenze patite, da una parte e dall'altra, l'unico oggetto dei nostri pensieri, coltivando risentimento e rancore, oppure, al contrario, farne patrimonio comune, nel ricordo e nel rispetto, sviluppando collaborazione, amicizia, condivisione del futuro. 

Sloveni e italiani sono decisamente per la seconda strada, rivolta al futuro, in nome dei valori oggi comuni: libertà, democrazia, pace".

 

 

Il “Ricordo” delle Foibe

L’annosa questione delle foibe e dell’esodo dei circa 250.000 Giuliano-Dalmati nell’immediato dopoguerra è stato un tema storico che ha suscitato vivaci polemiche, anche se, rispetto agli anni passati, il clima di discussione è notevolmente migliorato.

Fino a qualche decennio fa, infatti, sulla sorte degli Italiani vittime delle persecuzioni del Maresciallo Tito era stato infatti mantenuto un rigoroso silenzio.

Che rumore fa il silenzio? Nessuno in teoria. L’ esodo delle popolazioni di Istria, Fiume e Dalmazia e il dramma delle Foibe furono due di questi silenzi. Clicca per vedere un video recente della Rai che ne affronta alcune tematiche storiche estremante attuali.

Ma non qui, in quell' enclave chiamata "Venezia Giulia" dove il ricordo del "Grande Esodo" e di ciò che successe in queste voragini del Carso Triestino rimase, per anni e anni, un’argomentazione politica davvero molto sentita.

Furono in molti, da queste parti, a non aver visto di buon occhio i politici nazionali e i molti storici contemporanei, che hanno taciuto su ciò che avvenne, durante la seconda guerra mondiale, sul Carso ricordando Trieste solo per i morti delle persecuzioni fascista.

Ora poco a poco se ne parla sempre piu'. E' sara davvero fondamentale per non dimenticare. Clicca per guardare un video sul “Giorno del Ricordo” prodotto da TG 2000

 

 

I Reportage per "non dimenticare"

Cliccando qui sarà possibile assistere ad un documentario, della durata di un’ora, su “Il tempo del ricordo. Le foibe e l'esodo istriano giuliano dalmata” realizzato da Agostino Pozzi.

Cliccando qui, invece, sara' possibile vedere un secondo documentario dal titolo "La foiba di Basovizza - Le vie della memoria". Soggetto e sceneggiatura sono state realizzate da: Raoul Pupo e Roberto Spazzali.

Sul sito lefoibe.it, invece, sono disponibili "centinaia di pagine di approfondimento sulle Foibe, sulle stragi nella Venezia Giulia alla fine della seconda guerra mondiale e sull'Esodo delle migliaia di Istriani Fiumani e Dalmati".

 

Mappa delle Foibe:

 

 

 

Come arrivare alla Foiba di Basovizza: 

In macchina, percorrere autostrada A4 (Venezia- Trieste), uscita di Padriciano- Area di Ricerca, quindi seguire le indicazioni per Basovizza, dove saranno ben visibili le indicazioni che conducono al monumento.

In autobus, con le linee: 39 e 51 (solo feriale). 

 

 



La Foiba di Basovizza - Virtual Tour 360°
Indirizzo: Basovizza, 34139 Trieste (TS)
Trieste
Telefono: +39 040 365343
Sito: https://www.foibadibasovizza.it/

Location inserita da Marco Cadelli nella categoria Monumento in Friuli Venezia Giulia
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Video: La Foiba di Basovizza - Virtual Tour 360°


Location: La Foiba di Basovizza - Virtual Tour 360°

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