Largo di Torre Argentina, Roma (RM)


Largo di Torre Argentina è una piazza nel centro storico di Roma.

Al suo centro, si trova un'area archeologica con i resti di quattro templi romani risalenti all'età della Repubblica.

La piazza così come si presenta oggi fu ottenuta tra il 1926 e il 1929, demolendo un quartiere preesistente di origine medievale.

I resti dei quattro templi sono designati con le lettere A, B, C e D (da quello più a nord a quello più a sud) in quanto non è determinato con certezza a chi fossero dedicati, e sorgono davanti ad una strada pavimentata, ricostruita in epoca imperiale dopo l'incendio dell'80, poco dopo l'ampliamento anche della Porticus Minucia (Frumentaria), che arrivò a inglobare tutta l'area.

In ordine di antichità i templi sono:

  1. C IV-III secolo a.C.
  2. A III secolo a.C., rifatto nel I secolo a.C.
  3. D inizio del II secolo a.C., rifatto nel I secolo a.C.
  4. B fine II-inizio del I secolo a.C.

I templi A e C vennero edificati sul primitivo piano di campagna, ed erano indipendenti l'uno dall'altro, separati da uno spazio abbastanza ampio.

Le stesse are dei templi erano poste nelle rispettive zone sottostanti i templi sopraelevate di alcuni gradini rispetto al terreno attorno, in piena autonomia l'uno dall'altro. In seguito sorse il tempio D.

Il nome della piazza si riferisce alla Torre Argentina, così chiamata da Johannes Burckardt (1445 circa - 1506, nome italianizzato Burcardo), che dal 1483 fu maestro di cerimonie di ben cinque papi (Sisto IV, Innocenzo VIII, Alessandro VI Borgia, Pio III e Giulio II).

L'alto prelato, che era nato a Strasburgo (Argentoratum in latino) e perciò amava firmarsi Argentinus, aveva acquistato un terreno nella zona, sui resti del Teatro di Pompeo, e, demolite le preesistenze medioevali, vi aveva fatto costruire il proprio palazzo, detto appunto Casa del Burcardo, in via del Sudario 44.

Dopo il 1730 la proprietà fu parzialmente utilizzata per la costruzione del Teatro Argentina (perpetuando nel tempo la vocazione "teatrale" della zona) e la torre, mozzata nell'800 e poi incorporata in una sopraelevazione, è ormai irriconoscibile, ma ha lasciato il nome alla piazza.

La torre che sorge nel Largo di Torre Argentina è la Torre del Papito, una torre di epoca medievale, che però non ha niente a che vedere con la "Torre Argentina".

Nel 1909 si decise di ricostruire alcune parti della capitale del nuovo Regno d'Italia, tra cui la zona di Torre Argentina.

I piani prevedevano l'inclusione della Torre del Papito e dei resti di un tempio nei nuovi edifici che si sarebbero dovuti costruire nella zona, dopo aver demolito le costruzioni esistenti.

A seguito di questi lavori, tra cui la demolizione della chiesa di San Nicola dei Cesarini, furono ritrovati i resti marmorei di una statua colossale; da questi ritrovamenti presero le mosse approfonditi scavi archeologici che portarono alla luce un'area sacra, risalente all'epoca repubblicana.

La destinazione della zona ad area archeologica fu in dubbio finché si decise, a seguito di una supplica inviata dall'archeologo Giuseppe Marchetti Longhi direttamente a Benito Mussolini, di sistemare l'area per costituire il cosiddetto Foro Argentina, inaugurato dal Duce nell'aprile del 1929.

Il palazzetto del Burcardo, restaurato, fu destinato ad ospitare la SIAE con annessi Biblioteca e Museo teatrale del Burcardo.

Nella piazza resta quindi la Torre del Papito ormai isolata dal contesto urbano originario, come anche il famoso Teatro Argentina, fatto costruire nel 1732 dal duca Giuseppe Cesarini Sforza, passato attualmente tra le proprietà del comune di Roma.



Largo di Torre Argentina
Indirizzo: Largo di Torre Argentina, 00186
Roma (RM)
Telefono:
Sito: https://www.turismoroma.it/it/luoghi/largo-di-torre-argentina

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