Architetto Piero Portaluppi - nato oggi



Piero Portaluppi (Milano, 19 marzo 1888 – Milano, 6 luglio 1967), è stato un architetto, urbanista, storico dell'architettura e accademico italiano.

Figlio di un ingegnere edile, studia a Milano laureandosi al Regio Istituto Tecnico Superiore (il futuro Politecnico) nel 1910, e iniziando contemporaneamente l'attività professionale e la carriera accademica.

Sede della Societa Filatura Cascami Seta (1920-1924)

A parte piccoli lavori, la sua prima attività è caratterizzata, tra il 1912 e il 1926, dalla progettazione di centrali idroelettriche per le "Imprese elettriche Conti", localizzate in val d'Ossola e d'ispirazione neoromanica. Durante la Grande Guerra Portaluppi presta servizio militare come ufficiale nel Genio.

Planetario di Milano (1930)

Nel giugno del 1913 Portaluppi sposa Lia Baglia, nipote di Ettore Conti che nel 1939 verrà da lui adottata in ex sorore. Dal loro matrimonio nasceranno nel 1914 Luisa e nel 1917 Oreste.

Atrio di Villa Necchi Campiglio (1932-1935)

Dopo la guerra riprende l'attività professionale, continuando a progettare centrali idroelettriche (in Valtellina[4]) ed elettriche fino al 1930. Ottiene importanti committenze dall'alta borghesia milanese tra cui la Casa degli Atellani in Corso Magenta, il Palazzo della Banca Commerciale Italiana (1928-1932) e il Planetario Hoepli (1929-1930); tra i progetti residenziali ricordiamo il palazzo per la società Buonarroti-Carpaccio-Giotto (1926-1930), la casa Crespi in corso Venezia (1927-1930), il palazzo Crespi in piazza Crispi (1928-1932).

Attivo anche nell'edilizia industriale, progetta gli stabilimenti per la Società Ceramiche Italiane di Laveno.

Tra il 1925 e il 1928, progetta i padiglioni Alfa Romeo, Agip e Pirelli alla Fiera di Milano.

Nei cinema il film L Amatore su Piero Portaluppi

Nel 1929 realizza il padiglione italiano per l’Esposizione Universale di Barcellona.

Padiglione italiano all esposizione di Barcellona- 1929

Nel 1926 con Marco Semenza vince il concorso per il Piano Regolatore di Milano.

Negli anni Trenta si consolida la sua attività professionale, mentre il linguaggio architettonico si sposta verso episodiche suggestioni razionaliste, come per la Casa del Sabato degli Sposi, realizzata con i BBPR e altri per la V Triennale di Milano del 1933.

Tra il 1934 e il 1938 Portaluppi restaura la chiesa di Santa Maria delle Grazie (di cui tra il 1944-1948 curerà la ricostruzione dopo i danni bellici).

Il Wagristoratore il Rifugio Alpino Perduto

Dopo la guerra, nonostante procedimenti di epurazione, continua l'attività di insegnamento come preside della Facoltà di architettura e vari impegni istituzionali (presidente dell’Ordine degli architetti, membro del CNR), mentre rallenta l'attività professionale, anche se i suoi progetti del periodo riguardano importanti edifici storici milanesi (Brera, convento di San Vittore, Ospedale Maggiore, Piccola Scala, sagrato di Piazza Duomo.

Negli anni cinquanta realizza diversi progetti con il designer Gualtiero Galmanini[5]. Viene sepolto al Cimitero Monumentale di Milano.

Il nome di Piero Portaluppi ha meritato l'iscrizione al Famedio del medesimo cimitero.


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Data: 19/03/1888

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