Festa delle forze armate



Il 4 novembre si celebra la fine della Prima Guerra Mondiale che consentì agli italiani di rientrare nei territori di Trento e Trieste completando il processo di unificazione.

Nella stessa occasione si rende onore anche al sacrificio di tanti che hanno perso la vita durante il conflitto.

La data è stata scelta per commemorare l'entrata in vigore, il 4 novembre del 1918, dell'Armistizio di Villa Giusti siglato nella tenuta del conte Vettor Giusti del Giardino, a Padova, dall'Italia e dall'Impero austro-ungarico. L'atto, con il quale termina ufficialmente la Prima Guerra Mondiale, consente agli italiani di rientrare nei territori di Trento e Trieste, e portare a compimento il processo di unificazione nazionale, iniziato in epoca risorgimentale. Non a caso la Grande Guerra, da diversi storici, viene considerata la quarta guerra d'indipendenza italiana. Oltre a festeggiare l'unità nazionale, la ricorrenza intende celebrare anche il sacrificio di tanti italiani chiamati alle armi, le cui vite sono state spezzate nella tragedia della guerra. Quest'anno le celebrazioni conclusive si terranno il 4 novembre 2019 sul Lungomare Caracciolo, a Napoli.

La Festa nazionale e il "Milite Ignoto"

Per celebrare l'evento e onorare i sacrifici dei soldati caduti, il 4 novembre 1921, nel Sacello dell'Altare della Patria a Roma si è tenuta la cerimonia di tumulazione del "Milite Ignoto". Il 23 ottobre dell’anno successivo, il Regio decreto n.1354 istituiva il 4 Novembre festa nazionale. Status che è rimasto invariato fino al 1977, quando per la giornata è stata trasformata in "festa mobile", ossia si tengono celebrazioni istituzionali ma non è prevista la giornata festiva per lavoratori e studenti. Negli ultimi due decenni, dopo un periodo di appannamento, la festa è ritornata ad essere celebrata con manifestazioni ampie e diffuse, anche grazie al lavoro di valorizzazione dei simboli della Patria (come la sfilata militare del 2 giugno), compiuto ad inizio anni Duemila del presidente della Repubblica Carlo Azeglio Ciampi. Nella sua storia, questa celebrazione ha assunto un nome diverso solo durante il ventennio fascista quando venne ribattezzata 'Anniversario della Vittoria'. Dopo la Seconda Guerra Mondiale è tornata, però, ai titoli originari preferendo celebrare l'unità nazionale e il sacrificio delle forze armate piuttosto che il successo bellico.

Missioni di pace

L'attività delle forze armate italiane è disciplinata dall'articolo 11 della Costituzione che dichiara: "L'Italia ripudia la guerra come strumento di offesa alla libertà degli altri popoli e come mezzo di risoluzione delle controversie internazionali; consente, in condizioni di parità con gli altri Stati, alle limitazioni di sovranità necessarie ad uno ordinamento che assicuri la pace e la giustizia fra le Nazioni; promuove e favorisce le organizzazioni internazionali rivolte a tale scopo". Per questa ragione, oltre ai compiti di difesa del territorio nazionale, le forze armate del nostro Paese possono essere utilizzate solo per missioni per imporre la pace (peace enforcement), o per il mantenimento della pace (peace keeping) nel quadro delle collaborazioni internazionali di cui fa parte, ovvero la Nato e l’Unione europea. In queste missioni l'uso della forza deve essere limitato all'autodifesa e alla difesa del mandato.


Data: 04/11/2019

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Evento inserito da Pierpaolo Dori


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