La Discesa dei Candelieri



Un pezzo di Toscana in Sardegna.

Nel XIII secolo, gran parte della Sardegna fu conquistata dai Pisani che mantennero l’egemonia sull’isola per qualche decennio. Nonostante il periodo di permanenza relativamente breve dei Toscani, la Sardegna conserva ancora chiare tracce del loro passaggio. Ne sono testimonianza le numerose chiese in stile “romanico-pisano” (dalle caratteristiche facciate bicolori) e alcuni riti e usanze tramandate di generazione in generazione fino ai nostri giorni. 

Un esempio di queste ultime è la festa più importante della città di Sassari, la Faradda di li Candareri (Discesa dei Candelieri) che inizialmente prendeva spunto dalla processione in onore della Vergine Assunta che si svolgeva a Pisa, la sera del 14 agosto. Macchine di legno a forma di tabernacolo e coperte di cera sfilavano per le vie della città, accompagnate dalla musica, fino all’ingresso nella Cattedrale.

Cambio di guardia

Ma l’effimera presenza dei Pisani prima e dei Genovesi poi, lasciò posto all’arrivo degli Aragonesi. Gli spagnoli rimasero in Sardegna fino alla fine del XV secolo e non vedevano di buon occhio il perdurare ostinato delle tradizioni importate dai precedenti dominatori. Per questo, più volte tentarono di abolire l’usanza dei candelieri con la scusa delle ingenti spese per l’acquisto della cera. 

Ma i sassaresi ormai erano troppo legati alla tradizione e trovarono un escamotage: gli originali tabernacoli incerati furono sostituiti da colonne di legno sormontate da bandierine. Il ricordo della cera rimaneva simbolicamente nella forma e nel nome delle nuove macchine portate a spalla.

I portatori dei Candelieri

I gremi

Coloro che, sin dall’inizio, si erano occupati dell’organizzazione e della sovvenzione della processione erano i rappresentanti delle più importanti associazioni cittadine delle arti e dei mestieri, i cosiddetti “gremi”. 

Nel ‘500, Sassari fu colpita da numerose epidemie di peste. Secondo la tradizione, durante la terribile ondata del 1528, l’epidemia cessò la sera del 14 agosto, esaurendo le preghiere della popolazione indirizzate alla Madonna. Per questo fatto, i quattro principali gremi del tempo (mercanti, massai, conciatori e pastori) e la curia arcivescovile decisero che la tradizionale discesa dei Candelieri avrebbe avuto d’ora in poi il valore di scioglimento del voto all’Assunta.

Il percorso

Fu in questa occasione che si decise il percorso della processione, cristallizzatosi nel tempo. I ceri dovevano partire dalla spianata antistante il Castello (l’attuale piazza Castello), percorrere in discesa (o in faradda) l’attuale Corso Vittorio Emanuele e concludere il loro viaggio nella chiesa di Santa Maria di Betlem, dove tutt’ora vengono conservati in attesa del Ferragosto. 

Con il tempo, sacro e profano si sono inevitabilmente mischiati ed è tradizione che i ceri si fermino circa a metà del Corso, di fronte all’antico Palazzo di Città (oggi sede del teatro comunale) dove il Sindaco in carica attende il capo del gremio dei “massai” (agricoltori, il più antico) per lo scambio della bandiera del gremio con il gonfalone della città (il cosiddetto intregu) e il tradizionale brindisi “A zent’anni” (augurio di lunga vita). Il Sindaco in seguito esce per accompagnare la processione, esposto ai fischi o agli applausi della folla (spesso questo evento è usato come “termometro” politico per sondare la popolarità del Primo Cittadino).

Il candeliere dei massai

Il rito

La festa dei Candelieri segue un rigido programma che comincia dal primo mattino con la cerimonia di vestizione dei candelieri che avviene vicino all’abitazione dei vari obrieri (i presidenti dei gremi). I ceri di legno vengono addobbati in cima con bandierine, lunghi nastri e ghirlande di carta colorate. I massai, per rendere omaggio alla loro origine, aggiungono anche spighe di grano.

I candelieri vengono portati in piazza Castello da dove inizierà la processione. Attualmente i ceri sono 12, come 12 sono i gremi relativi e l’ordine di partenza è dal più giovane al più antico e prestigioso. 

Durante il percorso, i candelieri vengono fatti “ballare”, cioè mossi ritmicamente dai portatori, guidati dai capi-candelieri e accompagnati dal suono di tamburi e pifferi. Il “ballo” dei ceri è propiziatorio: la tradizione vuole che più virtuosismi vengano fatti, più l’annata sarà buona.

 

Patrimonio

Nel 2013 la festa dei Candelieri è diventata un bene immateriale del Patrimonio Unesco.

In Sardegna non è l’unica manifestazione di questo genere: in provincia di Sassari due feste analoghe vengono celebrate a Ferragosto nei paesi di Nulvi e Ploaghe e in provincia di Cagliari nella cittadina di Iglesias.


ENG: A piece of Tuscany in Sardinia

In the 13th century, much of Sardinia was conquered by the Pisans who maintained the hegemony on the island for a few decades. Despite the Tuscans’ short period of stay, Sardinia still preserves clear traces of their passage. The evidences are numerous Romanesque-Pisan style churches (with their characteristic two-colored facades) and some rites and customs handed down from generation to generation up to the present day.

The Sassari city’s most important festival, the Faradda di li Candareri (Descent of the “Candelieri”) was initially inspired by the procession in honor of the Virgin of the Assumption which took place in Pisa on the evening of August 14th. Tabernacle-shaped wooden machines and wax blankets paraded through the streets of the city, accompanied by music, up to the entrance to the Cathedral.

Change of guard

But the Pisans and the Genoese’s ephemeral presence ended with the arrival of the Aragonese people. The Spaniards remained in Sardinia until the end of the fifteenth century and did not positively judge the continuation of the traditions imported by previous rulers. For this reason, several times they tried to abolish the “Candelieri” festival using as an excuse the huge costs for buying the wax.

But the Sassari’s people were too tied to tradition and found a trick: the original waxed tabernacles were replaced by wooden columns surmounted by flags. The memory of the wax remained symbolically in the form and in the name of the new machines carried on the shoulder.

The “Gremi”

Since the beginning of the tradition the representatives of the most important city associations of arts and crafts (the "gremi") had dealt with the procession’s organization and the granting.

In the 16th century, Sassari was struck by numerous plague’s epidemics. According to tradition, during the terrible epidemy of 1528, the disease ceased on the August 14 evening, exhausting the prayers of the population addressed to Our Lady. For this fact, the four main “gremi” of the time (merchants, farmers, tanners and shepherds) and the archiepiscopal curia decided that the traditional descent of the “Candelieri” would have the value of dissolving the vote of the Assumption.

The path

On this occasion the path of the procession was decided, crystallized over time. The Candelieri had to start from the esplanade in front of the Castle (the present “Piazza Castello”), go downhill (in faradda) the current “Corso Vittorio Emanuele” and end their journey in the church of “Santa Maria di Betlem”, where they are still preserved waiting for “Ferragosto”.

With time, sacred and profane were inevitably mixed and now the Candelieri stop in the middle of the “Corso”, in front of the ancient “Palazzo di Città” (the Municipality, today the municipal theater) where the current Mayor awaits the leader of the farmers (the oldest “gremio”) for the exchange of the flag with the city banner (the so-called intregu) and the traditional toast "A zent'anni" (wish for long life). The Mayor, then, goes out to accompany the procession, exposed to the whistles or applause of the crowd (often this event is used as a political "thermometer" to probe the popularity of the First Citizen).

The ceremony

The Festival follows a strict program that starts from the early morning with the ceremony of Candelieri dressing that takes place near the home of the “obrieri” (the “Gremi” presidents). The wooden candles are decorated at the top with flags, long ribbons and colored paper garlands. The fermers, to pay homage to their origin, also add ears of wheat.

The Candelieri are taken to Piazza Castello from where the procession will begin. Currently there are twelve candles and related gremi and the starting order follows a chronological criterion: from the youngest to the oldest and most prestigious.

During the journey, the Candelieri are made "to dance", that is moved rhythmically by the bearers, guided by the heads and accompanied by the sound of drums and fifes. The "dance" of the candles is propitiatory: the more virtuosities are made, the better the year will be.

Heritage

In 2013 the Candelieri Festival has become an intangible asset of UNESCO Heritage.

In Sardinia it is not the only event of this kind: three similar festivals are celebrated in Ferragosto in the villages of Nulvi and Ploaghe (province of Sassari) and in the town of Iglesias (province of Cagliari).


Data: 14/08/2019

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Evento inserito da Caterina Kate


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