Il bacio che non ti ho dato



“Il bacio che non ti ho dato minaccia di volare via, di scappare dalle mie labbra e di cercarti. O di perdersi nell’intento di trovarti...” (Ligia García y García)

Più o meno tutti abbiamo fatto esperienza di quella sensazione emotiva che si manifesta per ciò che è andato perduto: occasioni, opportunità, frangenti e congiunture, persone. Qualcosa che non abbiamo colto e che ci è sfuggito irreparabilmente, qualcosa che è scivolato via nel tempo, ma anche qualcuno che non abbiamo tenuto stretto, o che si è inevitabilmente allontanato.
Etimologicamente in questa forma di evocazione o espressione di sentimenti di assenza, chiamata rimpianto, ci torniamo ‘piangendo’, e spesso è accompagnata da un senso di mancanza.



Il progetto

Progetto espositivo presentato da Gina Affinito: IL BACIO CHE NON TI HO DATO, mostra d’arte contemporanea.
Il corto circuito per questo progetto è scattato quando ho incontrato l’installazione dell’artista Maria Cavallo, a cui questo progetto è ispirato e da cui prende in prestito il titolo:
“Il bacio che non ti ho dato”
Il bacio è una importante fonte di contatto fisico e assume diverse caratteristiche e significati, poiché coinvolgendo la sfera emotiva e sociale, a seconda del contesto esso rappresenta una forma di espressione di affetto, di amore, di passione, di erotismo, amicizia, di rispetto o di saluto.
Sono i baci mai dati, intese come emozioni non vissute, che si vuole portare alla riflessione in questo progetto artistico, perchè, il rimorso riguarda ciò che abbiamo scritto, il rimpianto ciò che è andato perduto.



Periodo
Dall’8 al 16 giugno 2019, con inaugurazione sabato 8 giugno 2019

Sezioni
Saranno in esposizione opere scelte nella sezione: pittura, scultura, fotografia, installazione, le cui misure (per le opere pittoriche e fotografiche) non eccedano di 1x1 mt, e siano presentate rigorosamente senza cornice. Le opere scultoree e le installazioni saranno valutate ad personam dal curatore.



Dove
Villa Lysis è una villa in stile Liberty edificata nel 1905 su incarico del poeta francese, il conte Jacques Fersen che ne fece la sua dimora. Egli la realizzò su di un terreno in cima ad una collina all'estremità dell'isola, vicino al luogo in cui, due millenni prima, l'imperatore romano Tiberio aveva costruito la sua Villa Jovis, e la chiamò Villa Lysis con riferimento al dialogo di Platone ‘Liside’. Roger Peyrefitte la descrisse come il simbolo vivente dell'alta Capri, raffinata e sottilmente negativa, eversiva e pagana. La dimora con biblioteca, fumeria di oppio, altari, costituita da richiami confusi al gusto neogotico e neoclassico, è inserita comunque nella tradizione edilizia isolana.
Oggi la villa è gestita dalla Fondazione Villa Lysis ed accoglie progetti di natura culturale ed artistica.

Domanda di ammissione
Il regolamento ed il modulo di partecipazione sono disponibili dal sito www.ginaaffinito.com
Candidature proponibili fino al 28 maggio (o comunque fino ad esaurimento degli spazi assegnati)


Data inizio: 08/06/2019
Data fine: 16/06/2019

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Evento inserito da Gina Affinito


Location: Villa Lysis

Villa Lysis


Villa Lysis
Via Lo Capo 12, 80076
Capri (NA)
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