Tempio di Venere, Roma (RM)


Il Tempio di Venere e di Roma (templum Veneris et Romae; nella tarda antichità noto come templum urbis) era il più grande tempio conosciuto dell'antica Roma.

Situato nella parte orientale del Foro romano occupa tutto lo spazio tra la basilica di Massenzio e il Colosseo.

Era dedicato alle dee Venus Felix (Venere portatrice di buona sorte) e Roma Aeterna.

Il tempio, inaugurato nel 141 d.C. dal successore di Adriano, l’imperatore Antonino Pio, fu eretto nel luogo in cui sorgeva in precedenza il vestibolo della Domus Aurea, di cui si mantenne l’orientamento e si riutilizzarono in parte le fondazioni. Il tempio, di forme ellenizzanti, si innalzava al centro del grande podio artificiale: questo era affiancato sui lati lunghi da un doppio portico di colonne in granito grigio, su cui si aprivano al centro i due propilei, mentre sui lati corti era collegato con delle scalinate alla piazza del Colosseo e al Foro. Le colonne ancor oggi visibili furono rialzate durante i restauri degli anni trenta. 


Il tempio vero e proprio si presentava come un diptero: all’interno due celle orientate in senso opposto, una per ciascuna divinità, e precedute da un vestibolo. Del peristilio di colonne corinzie non rimane nulla, e della cella verso il Colosseo – quella dedicata a Venere – resta solo l’abside. L’altra abside, invece, fu inglobata nell’ex convento di Santa Francesca Romana. Quanto è giunto sino ad oggi risale, però, in gran parte, al restauro voluto da Massenzio nel 307 d.C. in seguito all’incendio che distrusse tutta la parte centrale del Foro. A questo restauro si devono le celle absidali in laterizio con copertura a volte cassettonate, gli stucchi dei cassettoni (ricopiati anche dal Palladio), le colonne in porfido lungo le pareti e il pavimento in lastre marmoree. 

L’abbandono dell’edificio e la seguente spoliazione delle strutture hanno inizio nel VII secolo, quando l’imperatore Eraclio concede a papa Onorio (625-638) le tegole di ottone della copertura del tetto per usarle a San Pietro.


I primi scavi sistematici dell’area vengono realizzati durante l’amministrazione francese della città, tra il 1810 e il 1817 e cominciano le demolizioni delle strutture medievali.


Orari di visita
Dalle 8.30 fino a un’ora prima del tramonto
Chiuso 1 gennaio, 25 dicembre
La biglietteria chiude un'ora prima
Ingresso
I visitatori entreranno dai due ingressi dell’area archeologica centrale; via dei Fori Imperiali e via di San Gregorio. L’accesso al Tempio di Venere e Roma, una volta all’interno dell’area di visita, si trova a fianco dell’Arco di Tito.
Biglietti
Intero € 12,00; ridotto € 7.50
Il biglietto consente l’accesso alle aree del Foro romano, del Palatino e del Colosseo
Informazioni e visite guidate
tel. 39.06.39967700



Tempio di Venere
Indirizzo: Piazza di Santa Maria Nova, 53, 00186
Roma (RM)
Telefono: 06 6998 4422
Sito: http://www.beniculturali.it/mibac/export/MiBAC/sito-MiBAC/Contenuti/MibacUnif/Comunicati/visualizza_asset.html_682381592.html

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