Piazza San Pietro - Virtual Tour 360°, Roma (RM)


La Piazza di San Pietro e la basilica retrostante occupano una piccola valle posta tra il colle Vaticano e colle Gianicolo occupata in epoca classica dal Circo di Nerone, dalla via Cornelia e da un'area cimiteriale ora denominata Necropoli vaticana, dove fu posta, secondo la tradizione, la tomba di san Pietro dopo il martirio nel vicino Circo. Per tale motivo nel IV secolo fu eretta su tale area la grande basilica costantiniana.

Con tale costruzione venne creata, interrando anche l'area cimiteriale, una vasta spianata chiamata platea Sancti Petri, in parte occupata dalla chiesa, in parte dal quadriportico ed in parte lasciata libera.

Al suo margine nel Medioevo, nacque il quartiere del Borgo che occupava l'area compresa tra il Tevere e la spianata.

Papa Pio II fece realizzare una scalinata marmorea davanti alla facciata della basilica ed iniziare una loggia per le benedizioni a Francesco del Borgo. Papa Niccolò V aveva progettato di trasformare l'informe spazio in terra battuta della platea in una piazza porticata all'interno del complessivo riordino dell'area vaticana in cui era impegnato Bernardo Rossellino, regolarizzando nel contempo le tre strade medievali del Borgo che vi afferivano. Il progetto non ebbe seguito immediato.

All'inizio del Cinquecento la piazza (platea Sancti Petri) era all'incirca rettangolare, priva di pavimentazione, con un dislivello di circa dieci metri tra il piede della scalinata che conduceva alla basilica e l'antistante quartiere del Borgo che giungeva al Tevere.

Durante tutto il XVI secolo la piazza non fu interessata dai lavori di ricostruzione della basilica che continuava a rivolgere, verso la piazza la vecchia facciata, il quadriportico e le varie costruzioni addossate. Pio IV a metà del Cinquecento allarga la piazza sui due lati. Nel 1586 Sisto V fa trasportare davanti alla basilica, circa a metà dell'intervallo fra il piede dell'antica scalinata e l'isolato di fronte, l'antico obelisco egiziano che, dopo essere stato usato come Meta nel Circo Neroniano, si innalzava, poco discosto dall'edificio, sul fianco sud della Basilica. Scavi archeologici hanno dimostrato come l'obelisco, prima dello spostamento organizzato da Domenico Fontana, avesse mantenuto la posizione originaria del I secolo.

Quando però, vent'anni dopo, la nuova fabbrica di San Pietro si erge in fondo alla piazza, l'obelisco risulta spostato di 1,56 metri verso nord rispetto al suo asse, perché l'architetto Domenico Fontana, nel trasportarlo e collocarlo, si era probabilmente riferito alla basilica costantiniana allora parzialmente ancora in piedi. Inoltre, se fosse stato collocato sull'asse dell'edificio nuovo, sarebbe risultato quasi a ridosso degli isolati a sud della piazza, la cui demolizione verrà decisa molto più tardi.

È solo dal Seicento che si pone la questione della piazza. Infatti papa Paolo V, nei primi decenni del secolo fa costruire da Maderno il corpo longitudinale della chiesa rinunciando definitivamente al progetto a pianta centrale di Michelangelo.

È in questa situazione che si passa dalle annose questioni relative all'impianto planimetrico della chiesa, alle questioni relative alla sua facciata ed alla definizione dello spazio antistante.

Il problema era quello di trasformare uno spazio abbastanza indifferenziato, quale era la platea Sancti Petri, in uno spazio monumentale e rappresentativo, direttamente funzionale alla basilica. Mentre, per costruire la navata, si distrugge l'antico quadriportico del Paradiso, si ripropone il problema di soddisfare alle sue funzioni di anticamera di san Pietro, ma più avanti, più all'esterno verso est.

Inoltre adesso i papi guardano dal Quirinale a San Pietro in una prospettiva formale e ideologica diversa da quella che avevano dal Vaticano. San Pietro cessa di essere la grandiosa cappella del palazzo papale e ritorna ad essere una delle basiliche di Roma, ed anzi ormai si concretizza il travagliato progetto, a cui avevano dato avvio Giulio II e Bramante, di fare della chiesa il centro simbolico della cristianità.

La piazza, negli anni seguenti, viene sempre voluta e pensata come chiusa anche per evidente contrapposizione alla precedente platea Sancti Petri, apertissima in ogni direzione. Comunque l'intervento secentesco comprende in realtà tre parti successive: la navata longitudinale con la sua facciata; la piazza San Pietro interna, «chiusa» ed unitariamente progettata; la piazza Rusticucci esterna, «aperta», vuoto ottenuto senza nessun disegno e «progetto».

L'asse architettonico e quello urbanistico

Quello che nella città è l'asse principale (via Alessandrina), nella piazza diventa l'asse secondario, tanto più che si procede alla demolizione della torre di Ferrabosco che sottolineava l'ingresso ai Palazzi Vaticani, in corrispondenza con tale asse urbanistico.

Inevitabilmente Bernini per la prima volta nella storia della piazza impone l'asse della basilica; ma vi conserva dentro l'asse ormai plurisecolare del Borgo Nuovo, anche se completamente nascosto.

Non lo evidenzia in alcun modo né il disegno della pavimentazione, né alcuna eminenza scultorea; ma è vero che nulla lo interrompe, e la fontana nell'esedra settentrionale della piazza è tangente all'angolo esterno di questo percorso, proprio per non intercettarlo.

Dovendo però accettare l'obelisco come centro della nuova piazza, Bernini ha dovuto ruotare l'asse maggiore dell'ovale per renderlo parallelo alla facciata, imprimendo così una sensibile deformazione alla parte trapezoidale.



Piazza San Pietro - Virtual Tour 360°
Indirizzo: Piazza San Pietro, Città del Vaticano
Roma (RM)
Telefono: 06 0608
Sito: www.vaticanstate.va

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