"Il Busto-Autoritratto di Filippo Cifariello (1933), immagine di una vita tragica e controversa"
Nel 1934 il grande scultore Filippo Cifariello (Molfetta 1864- Napoli 1936) donava alla Pinacoteca Provinciale (allora appena costituita) 43 gessi, molti dei quali policromi, tra cui questo impressionante Busto-Autoritratto, modellato presumibilmente nel 1933, dato che l’anno successivo egli ne presentò la versione in bronzo, oggi di ubicazione ignota, nella mostra monografica a lui dedicata allestita presso la Fiera del Levante. In questo busto, ultima, drammatica immagine di sé consegnata dall’artista, si può cogliere non solo non la sua decadenza fisica ma soprattutto la sua stanchezza spirituale, conseguente ad una vita vissuta sempre “al massimo”, segnata da gravi depressioni e da terribili eventi come l’assassinio, nel 1905, della prima moglie, Maria de Browne, affascinante “sciantosa” francese, per mano dello stesso scultore in preda ad un’irrefrenabile crisi di gelosia (dopo tre anni, egli uscirà assolto da un lungo processo), e la tragica morte nel 1914, poco dopo le nozze con lo scultore, della sua seconda moglie, l’italiana Evelina Fabbri, arsa viva per un incidente domestico. Più fortunato il terzo matrimonio con la tedesca Anna Maria Marzell, contratto nel 1925, da cui nasceranno Filippo junior e Antonio.
Gravemente malato, Cifariello morirà suicida nel 1936.
Evento inserito da: Pinacoteca Corrado Giaquinto
Data: 18/05/2017
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Pierpaolo Dori